17/11/2016 13:44
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Non è facile giocare pensando di dover dare sempre qualcosa in più perché c'è qualcuno convinto che tu stia rubando lo stipendio. Per qualche anno è stato questo il refrain che ha accompagnato le prestazioni (spesso altalenanti, anche per qualche infortunio di troppo) di Daniele De Rossi. Guadagna troppo in rapporto alle prestazioni, questo si andava sostenendo. Prestazioni che, diciamo la verità, tante volte non sono state da incorniciare. Ma detto questo, lo stipendio (6,5 netti stagionali, euro in più euro in meno) che cosa c'entra? Da lì sono venuti alla luce, per dirla alla De Rossi, i tifosi commercialisti, cioè quelli che fanno i conti, sempre in tasca agli altri. Daniele non lo ammetterà mai, ma tutto questo lo ha torturato e ne ha condizionato il rendimento. Perché con quell'ombra addosso, provi a dare tanto e non ce la fai, ti fischiano, si arrabbiano e magari ti fai pure male. Alla fine a si era arrivati a questa conclusione: a fine anno, scade il contratto, arrivederci e grazie Roma, cara Roma che tanto ti ho amato. Questo poteva essere e invece non è detto che sarà così. Perché adesso Daniele vola e nessuno pensa più a quello stipendio, anzi, tutti vogliono che resti a Roma, che firmi presto un altro contratto.
PASSIONE DI CUORE De Rossi, che ama la maglia che indossa da quando è bambino, che ha sempre avuto un buon rapporto con la maggior parte dei tifosi, ha capito che questa è una strada da tornare a percorrere. Tutto si deciderà quando le parti, Roma e De Rossi, avranno scelto di continuare: per quanto (magari anche lui finirà con un accordo post calciatore) e quali cifre. Il numero 16 non prenderà più lo stipendio di ieri, ma nemmeno il minimo sindacale. Le prestazioni dell'ultimo periodo, in sede di accordo, giocano a suo favore, perché - come ha dichiarato in passato - un giocatore vuole guadagnare il più possibile. E ci sta che la società voglia risparmiare il più possibile. E' una trattativa, né più né meno. Per adesso le parti parlano, si corteggiano a distanza, ma nulla di più. E' tutto sotto traccia, c'è tempo. Di sicuro, oggi, la Roma ha tutte le intenzioni di mettersi seduta davanti al suo attuale (vice) capitano, a differenza di qualche tempo fa, quando la scadenza del contratto di Daniele veniva vissuta quasi come una festa.
RENDIMENTO VECCHIE MANIERE De Rossi ci ha messo del suo, ha ripreso con un rendimento vecchie maniere, tornando a essere un inamovibile per la Nazionale e per la Roma. Ventura gli ha fatto i complimenti e allo stesso tempo lo ha spronato. «Ha capito che se vuole durare deve lavorare». Il lavoro lo ha portato a migliorare, a ringiovanire come qualche tempo fa e Spalletti, che lo usa come difensore centrale, come regista, come uomo schermo davanti alla difesa, ne trae benefici. Negli ultimi mesi De Rossi ha vinto due battaglie. 1) E' riuscito a giocare l'Europeo, e bene, quando ormai era fuori dalle convocazioni. 2) Ha fatto ricredere la società e tanti suoi detrattori che un calciatore finito ha altre caratteristiche. E ora se si riparla di contratto da rinnovare non è certo avvenuto miracolo divino, ma perché questo ragazzo, che ha capito pure certi errori, si è rimesso per l'ennesima volta in discussione. Con in testa il solito sogno da realizzare: vincere ciò che con la Roma non ha mai vinto.