Dzeko medita la vendetta

06/11/2016 14:18

IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Il si scanserà? Domanda lecita, attuale, vista la recentissima esplosione della vicenda Buffon che, nel cuore dello spogliatoio, avrebbe urlato ai suoi di svegliarsi perché «in Italia le squadre si scansano davanti alla , mentre in no». Risposta più che mai scontata da queste parti: di formazioni pronte a concederti il lasciapassare sono sempre state poche, concetto ribadito anche da che non ha fatto altro che ricordare un nome ancora caldo: Skorupski. Lo scorso campionato (11 aprile), Roberto Donadoni, che del è l’allenatore (sottovalutatissimo, aggiungiamo noi), non si è scansato per niente qui all’Olimpico e la corsa della Roma di verso il secondo posto s’era bruscamente fermata, per arenarsi quasi definitivamente la domenica successiva con l’Atalanta: 1-1 in casa contro il , 2-2 a Bergamo e la squadra di Sarri è stata irraggiungibile fino alla fine. Riecco il , il cui percorso quest’anno fila meno liscio di quello precedente, anche perché ha perso giocatori importanti (Giaccherini e Diawara) e viene all’Olimpico in emergenza. Emergenza, parola familiare anche da queste parti, tanto che , aprendo la conferenza stampa di presentazione alla sfida di stasera, ci ha ironizzato sù: «Se comincio con l’elenco degli infortunati, facciamo notte», o qualcosa di simile. La Roma - nonostante questo e nonostante il precedente inquietante del passato campionato - non deve inciampare, perché ad oggi l’obiettivo è maggiore del secondo posto sfuggito nella passata stagione e la buca l’ha presa già nell’ultima trasferta di Empoli. Un altro passo falso, dunque, è da evitare per ovvii motivi. L’infermeria della Roma - come detto - non si svuota anzi, viene rimpinguata da calciatori mezzi e mezzi, vedi Fazio, e , sui quali Lucio deve e vuole fare qualche ragionamento fino all’ultimo.

EDIN SPACCA TUTTO E’ chiaro che giocatori di qualità a disposizione ne ha, ma non si può non affidare a gran parte del peso dell’attacco. Edin viene da un buco, pure lui, ad Empoli ma è di gran lunga l’elemento più ispirato della Roma, con dieci reti in undici partite di campionato (più 4 assist), sei segnate all’Olimpico, in totale otto nelle ultime sette gare. Edin, insomma, è nove e falso nove. Un po’ tutto in questo momento. Ha steccato in Toscana ma ha fatto centro due volte contro l’Austria Vienna giovedì scorso. è la squadra alla quale un anno fa aveva segnato una rete (su rigore) mostrando cenni di ripresa, che poi non è mai stata completata. Il ritorno, l’ha vissuto dalla panchina (entrando per pochi minuti nel finale), la rete del pari è stata segnata da , su assist di , più in voga di lui in quel periodo. Oggi Francesco è assente, ma Edin c’è e lotta insieme a noi per continuare a segnare e sognare. In ripresa pure ( la sua vittima prediletta: le ha segnato tre reti in sei partite) che, con i recuperi di Fazio e , e a centrocampo, dovrebbe giocare da trequartista. Oppure in mediana e una Roma iper offensiva con quattro attaccanti, con , , (4 gol nelle ultime 4 presenze all’Olimpico tra campionato e coppa, per lui anche una doppietta) e, appunto, . L’attacco, dunque, è l’unica terra dell’abbondanza (più o meno). resta in panchina, in attesa dell’occasione per risorgere. Come lui Gerson. La Roma si presenta all’appuntamento con 4 vittorie e 2 pareggi negli ultimi 20 giorni, senza aver mai lasciato un punto all’Olimpico; il ha disputato 4 partite, ottenendo 3 pareggi per 1-1 e una sconfitta 0-1 nell’ultima gara contro la . Fuori casa, è ancora a zero vittorie. Negli ultimi 5 scontri diretti disputati all’Olimpico, si registra un solo successo della Roma: 29 settembre 2013, 5-0, con in panchina; per il resto una sconfitta e 3 pareggi. ha battuto Donadoni una sola volta in quattro partite (tre pareggi). E’ imbattuto, dunque.