Stadio, dopo il niet di Berdini ecco il piano B giallorosso

19/11/2016 14:49

LA REPUBBLICA (P. BOCCACCI - M. PINCI) - Una febbrile riunione nella notte con al tavolo il costruttore e il della Roma . E alla fine una lunga telefonata tra il e il presidente . Così, dopo l’ultimo affondo dell’assessore all’Urbanistica Berdini contro il progetto dello stadio («La scelta di è stata una follia. Consentiremo solo la costruzione dell’impianto e di altri 10 mila metri quadrati di strutture commerciali, no alle tre torri e anche 220 milioni di opere pubbliche in meno ») si mette a punto il piano B della società.

E paradossalmente sembra che il gioco al risparmio di Berdini possa costituire per il Consorzio giallorosso, rassicurato anche dal fatto i pareri critici della soprintendenza sull’area non sono ritenuti vincolanti, un vero e proprio assist. Infatti, ragionano i vertici della squadra, non costruire i tre grattacieli progettati dall’archistar Daniel Libeskind permetterebbe di ridurre l’investimento. Una possibilità considerata in qualche modo vantaggiosa, se si pensa alla paura di non riuscire a piazzare sul mercato immobiliare tutti quei metri cubi di uffici, circa 650 mila, considerando inoltre che Unicredit, dopo aver trovato una soluzione per i debiti che impegnavano , ha annunciato di non pensare più al suo quartier generale in una delle torri. Uno scenario, questo del mercato, che Berdini stesso aveva più volte predetto.
Mentre per rimane solo la preoccupazione della società che riguarda i trasporti per portare allo stadio circa 50 mila tifosi. Infatti l’assessore ha affermato di voler rinunciare allo svincolo e al ponte dall’autostrada e al prolungamento della metro B. Rimarrebbero dunque da potenziare le due linee, la Roma-Fiumicino e la Roma-Lido. Ma basterà?
Intanto, se sul fronte della Roma Berdini incassa un avvicinamento e dal Campidoglio fanno sapere che, in parallelo alle riunioni della Conferenza dei servizi in Regione, continueranno gli incontri bilaterali alla ricerca di un accordo, critiche arrivano dalla Confesercenti che ieri ha organizzato un convegno in Comune sul futuro industriale della città.
«Le prime scelte fatte da questa amministrazione - ha detto il presidente Valter Giammaria - sono state forti, dalle Olimpiadi alla Fiera, dallo stadio alle Torri: scelte su cui non siamo stati d’accordo. Ma quattro mesi sono pochi per giudicare». «Noi siamo una realtà molto dinamica - ha aggiunto - ma non riscontriamo la stessa dinamicità in chi governa Roma. Vorremmo che chi ci amministra avesse una visione più ampia dello sviluppo del territorio che non punti soltanto al commercio». La replica? Berdini ha risposto che «obiettivo della giunta è creare sui 300 ettari di terreni pubblici a Tor Vergata un polo internazionale per il comparto della chimica e farmaceutica con centri di ricerca e ospedali».