IL PUNTO DEL VENERDI' - Carmellini: "Roma, pronta a sfruttare i passi falsi della Juve" - Caputi: "La squalifica di Lulic? Capolavoro d'ipocrisia"

23/12/2016 14:57

LAROMA24.IT - Il 2016 della Roma si chiude con il sorriso. I giallorossi battono per 3-1 il Chievo e approfittano dei ko di Lazio e per blindare il secondo posto. Aspettando la , che ha una gara da recuperare per via della Supercoppa, e i suoi riaccorciano a -4 dai bianconeri. La corsa allo scudetto ripartirà nel 2017 e i giallorossi, che arrivano sulla scia di numeri da record, devono farsi trovare pronti a sfruttare eventuali cadute della capolista.

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Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.

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IL MESSAGGERO (M. CAPUTI)

La di venti giorni data a Lulic per le frasi su è un vero e proprio capolavoro d'ipocrisia. Impossibile pensarla diversamente, visto che il giocatore della Lazio la sconterà durante la sosta natalizia e salterà solo una gara, quella dell'8 gennaio, contro il Crotone. Una pena, quella comminata dalla Procura Federale, con l'avvallo della Procura Generale dello Sport, che lascia perplessi. Nulla da eccepire sul fatto che il giocatore abbia patteggiato e la Procura non abbia ritenuto razziste le sue affermazioni, bensì soltanto lesive e offensive. A lasciare basiti sono le tempistiche, poiché squalificarlo durante la sosta equivale a non squalificarlo. Un escamotage che salva la coscienza ma non la faccia e la credibilità della Procura Federale. Sarebbe stato meglio non sanzionarlo affatto, se ritenuto non colpevole. In questo modo si è soltanto creato uno scivoloso precedente per eventuali casi che potrebbero ripetersi in futuro. Questa è un'occasione persa per evitare ombre e pregiudizi sul sistema calcio.  Il campionato ha chiuso il 2016 come meglio non poteva. In attesa dei recuperi di e Milan, la Roma ha ottenuto un doppio risultato. Ha reagito alla sconfitta con la e il punteggio non rende merito alla netta supremazia e alle tante occasioni create contro il Chievo. Soprattutto la squadra di ha allungato sulle concorrenti: + 3 dal e + 4 dalla Lazio.

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IL TEMPO (T. CARMELLINI)

Tutto come da programma, compreso il momento di «bambola» che sporca, seppur di poco, una serata altrimenti perfetta. Niente di nuovo sotto l'albero. L'aria del Natale non cambia la Roma ancora una volta costretta a fare i conti con se stessa, ma che alla fine raccoglie un meritato successo pieno che sembra ancora più bello grazie al pari del a Firenze. L’anno si chiude con un secondo posto blindato (a -4 dalla , aspettando il recupero dei bianconeri) e la consapevolezza che questa squadra può ancora puntare a qualcosa: sempre permettendo s'intende. La differenza ancora c'è e s'è vista tutta nello scontro diretto vinto dai bianconeri a Torino, ma la squadra di deve restare sul pezzo concentrata pronta a sfruttare un eventuale passo falso (che al momento appare piuttosto improbabile) della capolista. E, soprattutto, evitare di incappare nei soliti errori. Anche ieri gioca trentasei minuti a una porta, mettendo il Chievo spalle al muro dall'inizio della gara, poi al primo contropiede buono prende un gol incredibile. Bruno Peres sembra un pivello, gli vorrebbe mettere le mani al collo ma si trattiene: e fa bene. Perche poi ci pensano , e a rimettere al loro posto le cose: ma che fatica, quanto stress inutile accumulato. Tutta roba che comunque adesso scivola via con l'euforia di questo fine anno in crescita che ridà stimoli e voglia. Un clima che s’era già respirato nei giorni scorsi, con «cambi di rotta» impressionanti sulla carta stampata, vecchi detrattori in cerca di riabilitazione (a suon di querele) e cene a dir poco... insolite. E Natale e si e tutti più buoni. Giuro!

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GAZZETTA DELLO SPORT (A. SCHIANCHI)

Dopo la sconfitta contro la si rialza la Roma, anche se deve faticare parecchio per piegare il Chievo. Ora i giallorossi sono a quattro punti dai bianconeri, che dovranno recuperare la partita contro il Crotone. La questione scudetto, considerate le forze in campo, non pare in discussione: nettamente superiore. Però la Roma ha dimostrato di riuscire a superare il trauma del k.o. di Torino in pochi giorni: in altre circostanze avrebbe impiegato più tempo e, magari, tutto l’ambiente si sarebbe lasciato coinvolgere da polemiche tanto inutili quanto dannose. Questa volta, invece, ha cucito in fretta le ferite e ha lavorato con saggezza sull’aspetto psicologico. L’impressione è che, più che guardare davanti, alla che vola, la Roma debba tenere d’occhio il cammino del , vera insidia per il secondo posto.

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LA REPUBBLICA (M. CROSETTI)

Al netto delle assurdità, in campo tra e Milan sarà comunque partita vera e di sostanza. A San Siro hanno vinto i ragazzini ma era un’altra storia, i cannibali bianconeri hanno sempre fame. L’ultimo turno di A li ha visti lontani, in contumacia, e qualche topo ha ballato senza il gatto. Il ha immaginato il secondo posto, la non è stata d’accordo e la Roma si è ripresa posizione e fiducia dopo la caduta di Torino. Con Higuain altrove hanno segnato tutti i draghi, prima Icardi, poi Mertens (monotono!), , Belotti, quasi che il campionato fosse ancora una strada aperta dove ogni direzione è possibile. E alla fine di -Milan si potrà mandare in archivio un anno strano, pieno di novità anche azzurre e problemi. Ultima macchia, la pavida di un turno appena a Lulic, quello dei calzini di . Nessuna speranza contro razzismo e razzisti.
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GAZZETTA DELLO SPORT (F. NICITA)
E' come se a un bullo che prende in giro un compagno dalla pelle scura nella festicciola prenatalizia, il preside della scuola dicesse: sei sospeso dalle lezioni fino alla Befana. Cioè quando si va in vacanza. A Lulic, che ha patteggiato la propria pena, è andata più o meno così. E il primo ad arrabbiarsi dovrebbe essere il presidente federale Tavecchio, che per il famoso «opti-poba» subì una sospensione dalle cariche per 6 mesi da Uefa e Fifa. Finisce a tarallucci e vino. Qui non si chiedeva la «testa» di Lulic, ma un provvedimento credibile che innescasse un meccanismo virtuoso: vada per qualche mese a fare servizio in una mensa Caritas. Capirebbe i sacrifici di chi spera di vendere un paio di calzini per mettere insieme un pasto. E mai più si azzarderebbe a dire una simile stupidaggine a chicchessia