02/12/2016 14:08
Kevin Strootman con la Lazio ha soltanto dolci ricordi (in 3 partite non ha mai perso): l’ultimo è il derby dell’11 gennaio 2015: entrato nel secondo tempo al posto di Nainggolan, insieme a Totti, a cui regala anche un assist, ribalta il 2-0 iniziale, tornando a sentirsi quel calciatore che pochi mesi prima era appetito da mezza Europa. Un fuoco di paglia, poco tempo dopo Strootman si opererà di nuovo e poi di nuovo ancora, fino al definitivo rientro in campo di quest’anno. L'olandese vuole tornare ad essere decisivo, magari nella partita che conta di più. In un centrocampo ridotto all’osso dall’assenza di Paredes e dalle poche certezze che fornisce Gerson, a Strootman (e De Rossi e Nainggolan) saranno chiesti gli straordinari contro Lazio, Milan e Juve. L’obiettivo è ritrovare brillantezza non tanto fisica, quanto mentale: una piccola lentezza di pensiero, quella dell’olandese, che per uno che a 23 anni era considerato uno dei talenti più promettenti d’Europa rischia di essere ancora un limite.
Capitolo rinnovo. Il 15 ottobre 2015, Pallotta annunciò urbi et orbi dai canali di casa: «Strootman ha rinnovato, mancato solo le firme». Il presidente fu un po’ troppo ottimista, perché la base c’era e c’è ancora – Kevin vuole prolungare con la Roma, la Roma vuole goderselo a lungo –, ma vanno messe a punto parecchie questioni. Il suo contratto scade nel 2018, il tempo c’è ma in fondo neanche troppo, e allora con il nuovo anno il suo agente e la società si metteranno di nuovo a tavolino per risolvere tutto.
(gasport)