10/12/2016 17:07
IL TEMPO (G. GIUBILO) - Nessuno esce con la faccia immacolata, nonostante il Ponte, dalla vicenda da dimenticare del derby romano. Non Strootman, seppur uscito indenne grazie ad una prova tv inammissibile, ma neanche chi a quello strumento ha chiesto di rivolgersi. Ne esce male la squadra arbitrale, incapace di giudicare sul posto quanto avveniva. E, via via, chi ha innescato altri gradi di giudizio che facevano a pugni con le regole.
Spalletti avrà l'olandese sia lunedì sera contro il Milan, sia il sabato successivo allo Juventus Stadium; ma quanto è avvenuto all'Olimpico resta sicuramente edificante. Si sarebbero potuti evitare tanti spunti polemici e tante chiacchiere da bar, come quelle di cui si sono nutriti gli organi di informazione. Si era visto di tutto, ma quanto era avvenuto nei pressi della panchina laziale, dopo il vantaggio romanista, avrebbe potuto risolverlo la squadra dei giudici di gara, tanto numerosa quanto inefficiente, almeno nell'occasione specifica. Inline all'assoluzione pare soltanto lo staff tecnico della Lazio, che ha annunciato la conferma sia per Wallace sia per Marchetti, che in effetti avevano consegnato ai rivali una vittoria prestigiosa, nonostante neanche Spalletti e la sua truppa avessero offerto una prestazione memorabile.
Spezzatino di questa settimana che sarà concluso lunedì sera, con la sfida tra le seconde della classifica sotto gli occhi compiaciuti della Juventus. La quale, gradirebbe magari una spartizione dei punti per tenere a distanza i più immediati inseguitori, nonostante sia a sua volta alle prese con le insidie che ogni stracittadina tradizionalmente nasconde, anche perché il Torino ce la metterà tutta per invertire la più recente tendenza, dopo la beffa del gol di Cuadrado sul suono della sirena. Stasera le velleità di riscossa della Lazio, alle prese con il buon momento di forma della Sampdoria di Giampaolo, che renderà durissime le aspirazioni laziali di mantenersi nelle zone nobili della classifica. L'altro anticipo tra Crotone e Pescara è l'immagine della disperazione, anche perché il gruppo delle pericolanti si va sempre più restringendo.