Diritti tv, accelera il bando per la Serie A

13/01/2017 17:38

MILANO FINANZA (A. MONTANARI) - Il calcio è una delle chiavi di lettura del consolidamento su scala europea nel settore media&tlc. Ed è anche la cartina di tornasole per capire cosa succederà sul mercato italiano in termini di business televisivo. Perché nei prossimi mesi, a partire dalla primavera, prenderanno avvio, e si concluderanno, le aste per i diritti tv 2018-2021 sia della (ed Europa) League sia della Serie A. La gara gestita dall'Uefa, per le due competizioni continentali è già definita, visto che con ogni probabilità partirà in aprile e vedrà schierati Sky Italia e probabilmente la Rai, mentre al momento è incerta la presenza di Mediaset Premium. Ma il vero banco di prova per i broadcaster attivi sul mercato nazionale è rappresentato dal bando che l'advisor Infront dovrà gestire per conto della Lega Calcio e che deve prendere forma in questi mesi.

Le linee guida generali sono già state definite. Ora però l'ultima parola spetta al governo: il ministro per lo Sport, Luca Lotti, deve intervenire e legiferare in materia come già ampiamente previsto. Anche per evitare che si ripeta ciò che si è verificato con la precedente asta finita addirittura al centro di un'inchiesta della magistratura. E se nei mesi scorsi il nuovo top manager di Infront, Luigi De Siervo (ex Rai) aveva fatto capire che l'asta poteva slittare in autunno, perché si doveva prima definire il futuro di Mediaset Premium, ieri la Gazzetta dello Sport ha riferito di una lettera inviata dal presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, al ministro Lotti, che potrebbe accelerare la procedura e anticiparla, come inizialmente previsto, per la primavera inoltrata. Tavecchio chiede al governo di posticipare di sei mesi, quindi a partire dal prossimo 1 luglio, l'entrata in vigore della nuova mutualità del settore calcistico (la spartizione dei proventi dei diritti tv) approvata sul finire dello scorso anno. Un messaggio chiaro, secondo gli addetti ai lavori, che ha una finalità: accelerare l'avvio dell'asta per le immagini della Serie A, in modo tale da avere già ben noti i valori economici prima d'inizio luglio e poi andarli a suddividere tra i vari club.

E se l'ultima gara è stata quella dei record (945 milioni a stagione garantiti da Sky e Premium), stavolta l'asticella potrebbe alzarsi ancora. Sempre che ci siano più partecipanti. Gara che vedrà sfilare certamente Sky e probabilmente Eurosport. Ma è plausibile che partecipino anche altri operatori, a partire da Premium, per alzare la posta in palio. «Bisognerà capire come saranno definiti i pacchetti di diritti, come saranno suddivisi. Certo che più si amplia e diversifica l'offerta, più si attraggono competitor quali gli over the top o i gruppi tic», dice l'avvocato Enzo Marasà, dello studio Portolano Cavallo. «Una nuova modalità in grado di attrarre altri operatori tecnologici potrebbe essere quella di definire pacchetti e sub-pacchetti che permettano la trasmissione parallela di parte dei contenuti su altre piattaforme». Al momento, però, Telecom Italia ha dichiarato di non essere interessata all'asta. Mentre nulla si sa dei piani di Netflix.