31/01/2017 13:23
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Gerson Santos da Silva, meglio noto come Gerson, classe 1997, ricomincia da Lilla. Cittadina francese tranquilla, a un passo dal Belgio. Si sta bene, anche se il clima non è un granché. Si poteva vivere serenamente pure a Frosinone, dove Gerson non è voluto andare perché forse piazza troppo svilente per le sue enormi potenzialità, ma lì probabilmente avrebbe studiato di più il nostro calcio. Pazienza, è andata così. Gerson, quello con la clausola del Pallone d’Oro sul contratto, è stato prestato per una somma di 5 milioni e se il Lilla lo vorrà, dovrà/potrà versare 13 milioni, coprendo così il costo dell’operazione che Sabatini fece fare alla Roma un paio di anni fa. Una promessa di cessione è da leggere come una rinuncia al talento. Un talento sicuramente per Sabatini («lo porto via con me», disse; non è che il ds del Lilla sia proprio Walter?), forse non per chi ora gestisce le cose della Roma e che forse in questo talento crede un po’ meno e magari quei 18 milioni li avrebbe risparmiati volentieri.