16/01/2017 14:23
IL TEMPO (A. CARMELLINI) - Sognare è lecito e soprattutto gratis. La Roma conferma quanto di buono fatto vedere in trasferta in questo avvio d’anno e porta via altri tre punti pesanti da Udine. Ma soprattutto approfitta del passo falso della Juventus capolista fermata a Firenze dalla banda di Sousa: sconfitta che, dopo tutta la fatica mostrata nelle ultime uscite, dimostra quanto la Juventus (come tutte le grandi) può essere «attaccabile» e ritrovarsi ad un tratto fragile. Succede, Spalletti lo aveva preventivato, ed era quello che stava aspettando: e fin qui lui e la sua squadra si sono fatti trovare pronti. Ora il ritardo dalla vetta è di un solo punto anche se virtuale vista la gara che Allegri & Co. dovranno recuperare contro il Crotone. Ma c’è uno scontro diretto in programma all’Olimpico da giocare che non può non lasciare uno spiraglio aperto alla squadra della Capitale che mai come ora ci crede: e perché non dovrebbe farlo. Ha gioco, qualità e gambe, se riesce a metterci anche un po’ di testa e costanza il gioco può essere fatto. Arriva così il secondo successo in altrettante trasferte in questo avvio di 2017 che lanciala squadra di Spalletti all’inseguimento della Juventus capolista in vista del primo impegno casalingo dell’anno in campionato in programma domenica prossima contro il Cagliari. Decide Nainggolan, ancora lui che fa quello che Dzeko non riesce a fare: nonostante un rigore concesso. Il copione è ancora quello visto più volte con la Roma protagonista. La squadra di Spalletti domina, potrebbe segnare una valanga di gol ma non riesce a concretizzare rischiando poi di incassare il ritorno degli avversari. Ma ci pensa un gran gol di Nainggolan che si trasforma in attaccante vero per infilare l’Udinese: gol fotocopia, almeno per tempi e dinamica, a quello del vantaggio juventino in coppa Italia con pennellata di Pjanic per la girata al volo di Higuain.
Qui il tocco «morbido» è di Strootman e la girata, sull’altro palo, del belga non ha nulla da invidiare a quella del bomber argentino. Roma avanti e tutto in discesa. Così quando dopo cinque minuti Damato indica il dischetto (netto il tocco di mano di Faraoni), tutti pensavo che la pratica possa essere già archiviata. Ma così non è, Dzeko colpisce male la sfera che finisce addirittura in tribuna e cambiala dinamica di una partita ora complicatissima. L’Udinese infatti ci crede, resta lì e inizia a crescere: nei cinque minuti successivi Szczesny salva la Roma due volte. Inizia un’altra partita, la Roma fatica e chiude la prima parte di gara in affanno. Meglio nella ripresa nella quale però, pur giocando un buon calcio non riesce a fare del male ai padroni di casa che si fanno pericolosi più volte. Dzeko sbaglia il giusto, la Roma meriterebbe un raddoppio fino al cambio di Spalletti che mette Totti (male El Shaarawy) per poi quando Spalletti gioca la carta Totti per mettere in freezer il risultato: e la cosa funziona. Il capitano gioca ai suoi tempi, propone, porta via avversarie fa trascorrere il tempo giusto fino ai tre fischi di Damato che consegnano alla Roma tre punti fondamentali: punti che non fanno allungare il ritardo dalla Juve, ma soprattutto tengono a distanza le inseguitrici che vincono tutte. E il bello viene adesso, il campionato è riaperto e la Roma stavolta può dire la sua.