14/02/2017 14:11
IL TEMPO (A. BUZZELLI/M. VINCENZONI) - All’assessore Paolo Berdini non gliene va bene una. Il progetto definitivo per la realizzazione del Ponte dei Congressi, nel quartiere Eur, è stato sonoramente bocciato il 15 dicembre 2016 dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Il ponte, che insieme al vecchio viadotto della Magliana avrebbe dovuto avvicinare la Nuvola di Fuksas all’aeroporto di Fiumicino e dare respiro a una zona della città da sempre congestionata, è stato fin dai tempi del sindaco Veltroni una fissazione dell’Ammministrazione. Rilanciato dalla Giunta Marino, il progetto è stato presentato in autunno dal Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana guidato (per delega) proprio dall’assessore all’Urbanistica Berdini. Un’operazione, secondo voci di corridoio, che avrebbe potuto ridimensionare il progetto del nuovo Stadio della Roma a Tor di Valle, che a sua volta prevede la costruzione, come opera compensativa, di un ponte sul Tevere. Ma due ponti così vicini tra loro sono evidentemente troppi.
Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, con il suo parere negativo di 50 pagine, ha risolto l’impasse, bocciando su tutta la linea il progetto del Comune: costi, viabilità, aspetti archeologici e idraulici. Il parere definitivo è impietoso: «La realizzazione del Ponte dei Congressi, la viabilità accessoria, la sistemazione delle banchine del Tevere e l’adeguamento del ponte della Magliana deve essere rivisto, modificato e integrato nell’attuale fase di progettazione definitiva e comunque prima dell’attivazione delle procedure di affidamento dei lavori». Ciò significa quasi sei milioni di euro dei romani spesi in anni di progettazione dalla società Risorse per Roma per calcoli e disegni che ad oggi vanno rifatti da capo. Nei rilievi sugli aspetti tecnico-economici, tra le altre cose, il Consiglio sottolinea discrepanze tra le due relazioni generali presentate dal Comune sui costi finali del progetto, che in un caso sforano addirittura il budget previsto di 145 milioni di euro. Se i costi per il nuovo Ponte dei Congressi incidono solo per circa un quinto del finanziamento totale, è pur vero che l’opera non può essere realizzata senza prima consolidare il viadotto della Magliana.
Un sistema «ad anello» secondo cui i due ponti sarebbero transitabili in un solo senso di marcia: quello della Magliana nel «verso uscente», quello dei Congressi nel «verso entrante». Per far funzionare l’«anello» è però necessario costruire un complesso di infrastrutture che fanno schizzare i costi a ben 145 milioni di euro. Con circa 50 milioni di euro, la parte del leone la fa infatti la spesa per ammodernare il viadotto della Magliana, vecchio di 70 anni e inadeguato a sostenere la mole di traffico odierna. Quindi: paghi due prendi uno. Al contrario, nel caso andasse in porto il progetto del nuovo stadio della Roma, il Campidoglio dovrebbe sborsare solo i soldi necessari per il consolidamento del viadotto esistente, perché il ponte che servirebbe lo stadio sarebbe a carico della società costruttrice dell’impianto. Semplificando: paghi uno prendi due. Il “derby dei ponti“, alla luce del parere negativo del Consiglio sull’opera del Campidoglio, vede dunque paradossalmente favorito il malridotto viadotto della Magliana, in coppia con il ponte inserito nel progetto dello stadio della Roma a Tor di Valle. Con buona pace dell’assessore, dimissionario «con riserva», Paolo Berdini.