06/02/2017 15:10
IL MESSAGGERO (M. CAPUTI) - La Juve a trazione anteriore, forza, classe e fantasia, prende sempre più forma. La nuova formula inventata da Allegri convince sempre di più e, dopo aver praticamente chiuso il discorso scudetto, i bianconeri si preparano all'assalto della Champions con rinnovate convinzioni. All'Inter, generosa e determinata, non è riuscita l'impresa, neanche quella del pareggio, ma, seppur battuta, la squadra di Pioli esce bene dallo Stadium, avvisando tutte le pretendenti all'Europa che ora le sono davanti. Senza nulla togliere ai meriti e alle qualità di Napoli e Lazio, le dimensioni dei risultati maturati a Bologna e Pescara sono la prova dello squilibrio tecnico e di motivazioni che contraddistingue il nostro campionato.
Da qui alla fine del torneo appare chiaro come le grandi siano destinate, meglio costrette, a giocarsi il loro destino negli scontri diretti, visto che tutte loro rischiano di vincere le altre restanti gare. Mai come quest'anno il calendario avrà un peso determinante, soprattutto negli incroci con gli impegni delle coppe europee e delle semifinali di Coppa Italia. Il gioco spettacolare del Napoli, impreziosito dalle magie di Hamsik e soprattutto dall'invenzione di Mertens attaccante centrale, la capacità di reazione della Lazio, con Parolo nelle vesti di grande trascinatore, e la solidità dell'Atalanta, giovane e concreta, sono la garanzia che la lotta per i posti in Champions ed Europa League sarà quantomai serrata ed emozionante. In questa chiave, può diventare irrecuperabile il terreno che sta perdendo il Milan nelle ultime settimane. Le assenze e una condizione fisica e mentale in calo ne hanno notevolmente abbassato il rendimento.
Da questo punto di vista, nelle ultime due gare, Sampdoria e Cesena, la Roma ha dato qualche preoccupante segno di calo. La gara di domani con la Fiorentina sarà l'esame migliore per fugare ogni dubbio o confermare i disagi. Lo stadio e il rinnovo del contratto di Spalletti sono argomenti certamente importanti, ma non devono far perdere di vista l'obiettivo comune e immediato del campionato.