08/02/2017 15:14
Lo stadio di oggi, che tra qualche mese potrebbe di nuovo essere senza barriere, e lo stadio di domani, che tra qualche anno (due, forse tre) potrebbe vedere la luce. Questi sono stati i temi della giornata di ieri in casa Roma prima del match contro la Fiorentina. La prima riunione, nella sede del ministero degli Interni al Viminale, è terminata prima dell’ora di pranzo e quando sono uscite le parole del ministro Marco Minniti sulla concreta possibilità di rimozione delle barriere il tamtam è stato immediato. «Finalmente», è stato il commento quasi unanime dei tifosi della Roma, ormai tutti concordi nel dire che «un mese in più o in meno a questo punto cambia veramente poco». Sui social e nelle radio tanta soddisfazione, da parte dei gruppi organizzati, invece, nessuna dichiarazione. Per adesso c’è attesa: i gruppi della Roma non rientreranno per i due derby di Coppa Italia, vista la presenza delle barriere, e non rientreranno neanche se dovessero essere abbassate. Se, come sembra, verranno invece eliminate, allora il discorso cambia. Ma prima, nonostante i gruppi non siano così coesi come in passato, vogliono attendere «mosse concrete».
Chissà se la stessa luce si vede in merito al progetto del nuovo stadio. Se qualcuno l’ha presa con ironia (vedi fotomontaggio con Totti che fa il «4, zitti e a casa» alla Raggi dicendo: «Se voglio prendo il 40%»), qualcun altro ha preso la cosa terribilmente sul serio. Le offese all’assessore Berdini, su Facebook, continuano ad essere un triste ed inutile modo di dire la propria. La voglia di vedere giocare la Roma a Tor di Valle è talmente tanta che c’è anche chi si è improvvisato esperto di marketing e ha proposto al club, da anni senza main sponsor: «Visto il successo che ha avuto #famostostadio, perché non lo mettiamo sulla maglia da qui al 3 marzo?». «Magari per quel giorno è la replica che arriva, ovviamente via Twitter, s’intende ci sarà pure Virginia Raggi. Non poteva partecipare alla riunione, ma per il selfie con Totti arriverà in tempo»
(gasport)