19/02/2017 14:56
LA REPUBBLICA (M. FAVALE) - «Vogliamo che la Roma abbia uno stadio ma nel rispetto della legge». Virginia Raggi ripete questa frase da settimane. E anche ieri ha ribadito un concetto già espresso anche a Francesco Totti, quando il capitano della squadra giallorossa chiese esplicitamente «famo ‘sto stadio». Le parole della sindaca, però, arrivano dopo l’avvio dell’iter per l’apposizione di un vincolo all'ippodromo di Tor di Valle proposto dalla soprintendenza all’Archeologia, belle arti e paesaggio di Roma. «Vi sono quindi nuovi elementi che incidono sulla valutazione e realizzazione del progetto che in queste settimane è oggetto di verifica da parte del Comune», afferma Raggi in una nota che arriva al termine di una giornata in cui dal Campidoglio filtra solo una posizione: «Stiamo studiando». Non è chiaro, insomma, se e quanto questa procedura avviata dalla soprintendente Margherita Eichberg possa pesare sul progetto definitivo. Certo è, come segnala anche la prima cittadina nella sua nota, l’ex Ippodromo di Tor di Valle si trova «nell'area indicata per la realizzazione dello stadio». Ed è certamente singolare che la presa di posizione della soprintendenza archeologica arrivi soltanto ora, inviata a Regione e Comune, a due settimane dalla riapertura della conferenza dei servizi che dovrebbe mettere una parola definitiva sul progetto dello stadio. «Non ci siamo svegliati ora — replica la Eichberg — è dal 2014 che diamo pareri di forte criticità a cui non è seguita alcuna revisione progettuale. Non siamo i burocrati che si mettono di traverso». Non solo: per la soprintendente statale all'archeologia, sull'ippodromo di Tor di Valle «già esiste una norma di tutela comunale». Quell'edificio, infatti, «è inserito nella Carta della Qualità» del Campidoglio. «Siamo quindi quelli che aiutano al rispetto delle regole a cui altri vogliono derogare».
La procedura di vincolo della soprintendenza arriva in una situazione già confusa, con la squadra dei 5 Stelle in Comune pressata dalla base per l’annullamento della delibera originaria voluta da Ignazio Marino. A provare, almeno politicamente, a mettere un punto sulla questione, domani sarà in città Beppe Grillo ed è possibile che il leader del M5S incontri anche la sindaca. Potrebbe dare suggerimenti utili ad affrontare il nuovo incontro con la Roma, previsto per mercoledì 22 febbraio. In quell'occasione, la maggioranza ha deciso che a quel tavolo (come ai successivi) dovranno sedere anche Marcello De Vito, presidente dell’Aula, Paolo Ferrara, il capogruppo, e Donatella Iorio, presidente della commissione urbanistica. Su tutto pende la variabile-tempo: il 3 marzo si riapre la conferenza dei servizi dopo lo stop richiesto dal Comune. Per quella data, nel caso il Campidoglio decidesse per il via libera, la Regione si aspetta gli atti necessari che va richiedendo da mesi. In particolare, la variante al Prg sull’area di Tor di Valle.