14/02/2017 13:32
IL MESSAGGERO (A. ANGELONI) - Adesso, tutti sul carro di Salah. Quel povero Momo che, perso per l'Africa, avrebbe faticato a trovare posto nella Roma che, senza di lui, vinceva (quasi) sempre e prendeva (quasi) mai gol. Dove stanno quelli che avevano solo osato pensare tutto ciò? Che avevano insinuato il dubbio: ma a che servirà questo Salah? Di lui si può certamente fare a meno. Serve, Salah, certo che serve. Eccome. Spalletti non lo perde di vista e alla prima occasione, eccolo titolare. Momo - sicuramente ancora non al top - serve alla Roma sia per i suoi assist, sia per i suoi strappi in verticale e orizzontale, sia per i gol (otto fino alla Coppa d'Africa), serve a Dzeko, che anche grazie a lui può ambire alla Scarpa d'oro. Perché i movimenti di Momo creano spazio, allargano le difese e, quando - come a Crotone - ti piazza quella palla dentro con la porta vuota, ecco che il centravanti, Dzeko, non può che sorridere, anche se qualche minuto prima magari si era intristito per il rigore amaramente fallito. Edin adesso deve combattere anche con Higuain per raggiungere Cavani in testa alla classifica della Scarpa d'oro.
IL BELLO E LA BESTIA - Dzeko contro Higuain vuole anche dire Roma contro Juventus, vuol dire il Bello contro la Bestia, uno che segna tanto e che potrebbe segnare di più e contro uno che non sbaglia un colpo, che come tocca qualcosa diventa oro, ecco appunto, la Scarpa d'oro, siamo sempre lì. I gol che mancheranno a Dzeko dovrà farli Salah, l'attaccante che ha più confidenza con la porta rispetto ai suoi colleghi di reparto, il bosniaco a parte, naturalmente. Momo non segna dalla tripletta casalinga contro il Bologna, scorso 6 novembre. Poi le reti con Udinese, Sampdoria, Crotone, Napoli e Sassuolo. Otto reti e cinque assist. Numeri da insostituibile e chissà se lo sarà da qui in avanti. Lucio lo considera fondamentale e lo farà giocare tanto. Con il modulo attuale, Salah trova spazio dietro la punta, quindi al fianco del trequartista, che necessariamente dovrà essere Nainggolan, perché adesso il Ninja non può davvero toglierlo, perché sì fuma, si farà pure una vita sregolata, sì cadrà ancora in qualche trappolone dei socialoni, ma in campo corre più di tutti (tipo Lima dell'epoca di Capello, ma con un'altra qualità). Tornando a Salah: Momo va a scontrarsi con l'altro preferito di Spalletti, ovvero Perotti. Mentre nel 4-2-3-1 ci sarebbe spazio sia per l'uno sia per l'altro, quindi per gente come El Shaarawy o lo stesso Totti.