03/02/2017 13:13
IL TEMPO (F. M. MAGLIARO) - Formalmente il parere unico del Comune sul progetto dello Stadio della Roma di Tor di Valle non è favorevole. A un esame sommario e superficiale, questo potrebbe sembrare il de profundis per l'intero progetto sognato da Pallotta di dare alla Roma un impianto tutto suo. In realtà,quando si vanno a leggere le carte, si capisce che è un modo per Berdini di avere una pistola carica sul tavolo delle trattative con i giallorossi. Anche perché nel tardo pomeriggio,il Campidoglio diffonde una nota in cui si riafferma la volontà di andare avanti sul progetto, seguito dai proponenti che «conservano fiducia» in una conclusione positiva. E con l'assessore regionale, Michele Civita, che ribadisce a chiare lettere: «La Conferenza si Servizi deve valutare esclusivamente i pareri unici dei vari enti che sono già arrivati e che arriveranno nei prossimi giorni. Questa valutazione la farà appena saranno arrivati tutti i pareri. Il resto sono parole che non possono in alcun modo incidere sull'iter amministrativo di valutazione del progetto definitivo». Andiamo per ordine. Nel pomeriggio di ieri, la Regione diffonde una nota nella quale comunicala consegna di un parere non favorevole al progetto da parte del Comune. E, sul sito istituzionale, nella sezione dedicata alla trasparenza sul Tor di Valle, inserisce tutta la documentazione relativa. Effettivamente, il documento di base, il parere unico firmato dal nuovo rappresentante di Roma Capitale, l'ingegner Fabio Pacciani, riporta testualmente: «Il Progetto definitivo risulta non idoneo». E vengono elencate una serie di carenze e lacune. Sommariamente: si parte dalla sicurezza, sia stradale che per il rischio idraulico; si prosegue con questioni di funzionalità delle opere progettate, parcheggi, trasporto pubblico, viabilità. Si passa a carenze documentali, sia sulla viabilità che sul commercio, le relazioni urbanistiche ed edilizie, le opere idrauliche e strutturali. «Per quanto sopra esposto - prosegue il testo - il Parere Unico di Roma Capitale sul progetto definitivo non è favorevole». Dopo di che, l'ingegner Pacciani aggiunge quali sono le condizioni perché il parere stesso divenga favorevole: assicurare adeguati livelli di sicurezza stradale, completare la documentazione progettuale, colmare le carenze di contenuti e, infine, ridefinire il perimetro delle zone soggette al rischio idraulico. E già questa è una sorpresa: più che un no, quello del Comune appare decisamente come un «sì con prescrizioni». La sorpresa aumenta andando a leggere, però, i singoli pareri dei diversi dipartimenti interessati: sono praticamente tutti favorevoli, quasi sempre con prescrizioni. Partiamo dal Dipartimento ambiente che esprime parere favorevole con una serie di condizioni; analogo discorso per il Dipartimento Commercio: sì, con prescrizioni. Anche lo stesso Pacciani, per la sua Direzione di competenza, esprime un sì condizionato: «Per quanto riguarda gli aspetti urbanistici ed edilizia di competenza, si potrà determinare l'assenso al progetto al verificarsi delle condizioni e nel rispetto delle prescrizioni di seguito indicate». Stessa cosa anche dalla Sovrintendenza comunale: il parere è favorevole con la richiesta di «valorizzare, anche parzialmente e mediante riproposizione in luogo adiacente, delle tribune dell'Ippodromo». Per il Dipartimento Lavori Pubblici, che ha esaminato tutte le opere pubbliche inserite nel progetto, per ciascuna di esse (ponti, raccordi, strade, stazioni, fossi) il parere è favorevole con prescrizioni. Unico parere contrario espresso è quello al sottopasso di via Luigi Dasti perché non sono ancora stati realizzati i sondaggi geologici. La nota più stringente è quella del Dipartimento Mobilità: in questa nota si evidenziano alcune carenze progettuali,sopra tutte quella delle simulazioni dei flussi di traffico considerate non complete, e vengono fornite alcune indicazioni specifiche di grande importanza. La prima è sulla questione trasporto su ferro. Il 22 dicembre scorso i proponenti presentano uno studio di fattibilità della Roma-Lido. Questo, visto che, alla fine, il Comune a guida pentastellata ha deciso di optare per la Roma-Lido e non per il prolungamento della metro B come avrebbe voluto Marino. Il progetto viene considerato «condivisibile» dal Dipartimento, da Atac e da Agenzia per la Mobilità «in quanto rappresenta la soluzione che meglio risponde alle esigenze dell'utenza» e prevede che i proponenti acquistino 7 nuovi treni per portare la disponibilità totale del parco vetture della linea a 17 convogli in totale. E viene esaminato anche l'impatto del Ponte dei Congressi, prescrivendo, di fatto, che l'asse via del Mare via Ostiense sia unificato da viale Marconi al Raccordo. Insomma, anche qui, tante prescrizioni, ma nessun vero «no».
Quasi un triennio e, per il progetto dello Stadio della Roma di Tor di Valle, e, quasi quasi, si sta ancora al punto di partenza. O quasi. Saltando il periodo finale dell'Amministrazione Alemanno, durante il quale vennero avviate le trattative con il Campidoglio in merito alla localizzazione dell'area sulla quale realizzare la futura casa giallorossa, la partenza effettiva fa data dal 29 maggio 2014. Quel giorno, la Eurnova, società del Gruppo Parnasi, trasmise al Comune lo Studio di fattibilità dello Stadio. Un dossier ancora embrionale: in sostanza, l'idea progettuale è di realizzare a Tor di Valle, nell'ansa del Tevere dove oggi sorge il vecchio ippodromo in disuso, uno stadio da 52mila posti, un centro sportivo dove far allenare la prima squadra, una serie di esercizi commerciali. I proponenti si offrivano di costruire anche alcune opere pubbliche per le quali «mettevano»50 milioni di euro, chiedendo in cambio cubature per oltre 1 milione e 100mila metri cubi. Con queste cubature,avrebbero realizzato tre torri e un hotel. Mentre a luglio viene convocata la Conferenza di Servizi preliminare per decidere su questo studio di fattibilità, partono anche delle serrate trattative fra il Comune di Roma e i proponenti. Il sindaco, Ignazio Marino, e l'assessore all'Urbanistica, Giovanni Caudo, vanno addirittura negli Stati Uniti per trattare con il patron giallorosso, James Pallotta. Alla fine,viene trovato un accordo di massima: intanto, la proprietà del futuro Stadio viene legata per 30 anni alla proprietà della società sportiva, pena il versamento al Comune di una penale di quasi 200 milioni di euro. L'accordo, poi, prevede una sensibile riduzione delle cubature, scese da oltre 1 milione e 100 mila a 974 mila metri cubi in totale e un consistente aumento delle opere pubbliche che passano da un valore di 120 milioni di euro in totale a 200 milioni. Il 4 settembre,sulla base di questo accordo e dell'esito della Conferenza di Servizi preliminare, la Giunta Marino approva la pubblica utilità dell'opera e la porta in Consiglio comunale per l'approvazione definitiva, dopo i passaggi ai Municipi e nelle Commissioni consiliari. Finalmente, il 22 dicembre 2014, 8 mesi dopo l'inizio formale dell'iter, l'Assemblea Capitolina approva il pubblico interesse, con la delibera 132. Voto contrario venne espresso, all'epoca, dalla pattuglia dei 4 consiglieri 5Stelle e, cioé, Virginia Raggi, Daniele Frongia, Marcello De Vito e Enrico Stefàno. Passano i mesi e, finalmente, il 15 giugno del 2015, i proponenti depositano in Campidoglio una bozza del progetto definitivo. Dopo tre settimane di esame, il Comune trasmette alla Regione questa bozza ma contemporaneamente allega una relazione in cui il progetto viene respinto per una serie di carenze documentali. E,infatti, la Regione, dopo poco, spedisce una lettera ai proponenti evidenziando la necessità di predisporre ben 101 integrazioni. Passano altri mesi, 11 in totale, e il 30 maggio 2015, finalmente,viene depositato il progetto definitivo. Solo che, nel frattempo, il sindaco Marino si è dimesso, la Giunta è caduta ed è stato nominato il Commissario Straordinario, nella persona del prefetto Tronca. Di lì a pochi giorni, poi, arrivano le elezioni comunali. Sono settimane convulse di campagna elettorale e lo Stadio entra di prepotenza nell'agone politico quando,improvvidamente, la candidata sindaco, Raggi, a Radio Radio annuncia la sua volontà di cancellare la delibera di pubblico interesse. E, poco dopo, annuncia in Paolo Berdini, urbanista noto per la sua assoluta contrarietà al progetto Tor di Valle,il futuro assessore all'Urbanistica. Virginia Raggi vince le elezioni e Berdini entra da Assessore. E per il progetto iniziano le peripezie. Il 30 agosto 2016 il Comune spedisce il progetto in Regione. Ma, per l'assessore regionale all'Urbanistica, Michele Civita, manca la conferma del pubblico interesse. Inizia un tira e molla mediatico con il Comune che si conclude il 6 settembre: il Campidoglio effettua un secondo trasferimento di atti alla Regione Lazio che opta per la convocazione della Conferenza di Servizi decisoria. Partono i 180 giorni di tempo in totale che la legge assegna alla Conferenza per concludere i suoi lavori e il 5 novembre viene dato l'avvio ai 90 giorni per la parte decisoria della Conferenza stessa. A fine gennaio, quindi, si sarebbe dovuti giungere alla chiusura dei lavori sul progetto ma, non avendo il Campidoglio fatto altro che chiacchiere senza che seguissero atti ufficiali, viene richiesta una proroga di 30 giorni. La motivazione è debole (esaminare la Convenzione urbanistica) ma dalla Regione accettano.
ROMA-LIDO, UN ANELLO DI COLLEGAMENTO CON SAN PAOLO - La proposta progettuale avanzata, accettata dal Dipartimento Mobilità, da Atac e da Agenzia per la Mobilità, prevede la creazione di un anello di collegamento fra Tor di Valle e Porta San Paolo e di uno Colombo-Porta San Paolo che offrirebbero una capacità teorica massima di 22mila passeggeri l'ora. Per garantire questo livello di servizi, occorrerebbero 15 treni. Oggi sulla Roma-Lido il parco vetture è di 10 convogli. Qundi i proponenti dovrebbero acquistarne 7 per consentire di giungere a 17 treni in totale, dei quali 2 di riserva. I costi dell'adeguamento della Stazione di Tor di Valle sarebbero stralciati dal conto perché di proprietà della Regione.
COMMERCIO, ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE - Il Dipartimento Sviluppo Economico e Attività produttive esprime parere favorevole al progetto per quanto riguarda l'apertura di una struttura di vendita non alimentare per 1.222 metri quadri. Per l'apertura di una «Grande Struttura» di vendita viene dato il sì al Convivium per un totale di 17mila metri quadri, di cui 2.100 per alimentare e 1.700 per somministrazione. Le condizioni per il sì sono l'eliminazione delle barriere architettoniche e la dimostrazione del possesso dei requisiti per la vendita. Sono escluse dal parere tutte le altre strutture «negli altri locali definiti attività commerciali» perché diverrebbero centro commerciale.
OPERE PUBBLICHE APPROVATE, MA SOLO CON PRESCRIZIONE - I pareri su tutte le opere pubbliche sono tutti favorevoli ma con prescrizioni. Fra le più rilevanti: Per il ponte sul Tevere va verificata la tenuta in caso di rottura di un pilone e verifica idraulica sui piloni del ponte. Per la passerella ciclo pedonale sul Tevere vanno verificate le interferenze con l'elettrodotto. Per il sottopasso di Via Dasti il parere è negativo perché mancano i sondaggi geologici. Per l'impianto di videosorveglianza si chiede che siano a carico del proponente tutti gli apparati necessari all'attivazione. Via libera totale alle opere di mitigazione idraulica sul Fosso del Vallerano e dell'Acqua Acetosa.
PONTE CONGRESSI, IL PROGETTO DEVE FARSI CARICO DELLA VIA DEL MARE - Si legge nel parere del Dipartimento Mobilità: «L'assetto infrastrutturale degli scenari prevede la presenza del Ponte dei Congressi. Il progetto, in corso di approvazione, non prevede la realizzazione dell'intero complesso di svincolo. Le nuove simulazioni danno atto che il Ponte dei Congressi e l'unificazione della via del Mare/via Ostiense avranno effetti significativi sulla redistribuzione dei flussi di traffico e modificheranno sostanzialmente i livelli di accessibilità al nuovo Stadio». Per questo l'intervento si deve far «carico dell'adeguamento del sistema via del Mare/Ostiense anche nel tratto compreso» tra lo Stadio «e il Nodo Marconi».
STUDI SUL TRAFFICO, LE SIMULAZIONI NON SONO "SUFFICIENTI" - Per il Dipartimento Mobilità le simulazioni sul traffico non sono sufficienti. Manca, infatti, una simulazione attendibile di uno scenario del mercoledì sera, di una partita infrasettimanale, che preveda un'analisi dell'ingresso allo stadio fra le 19.45 e le 20.45 dove «è prevista una sovrapposizione del traffico diretto allo Stadio con quello in uscita dal business park». In pratica, per il Dipartimento la simulazione prodotta è sottostimata «poiché anche nelle ore serali il traffico in uscita da Roma già oggi genera un livello di utilizzazione dell'infrastruttura al limite della capacità». Quindi, questo studio deve «essere rivalutato alla luce delle condizioni di traffico reali».
SOVRINTENDENZA, VALORIZZARE LE TRIBUNE DELL'IPPODROMO - Anche la Sovrintendenza comunale esprime parere favorevole al progetto. Ma impone la prescrizione di «valorizzare le tribune dell'Ippodromo» in modo tale da renderle «funzionali ad attività (di carattere sportivo , ricreativo, culturale) collaterali al nuovo complesso». Inoltre, la stessa Sovrintendenza «prende atto con favore» dell'inserimento nel progetto della proposta di recupero e valorizzazione «dei tre casali di Tor di Valle» per il cui recupero attende «i relativi progetti di dettaglio». Infine, viene richiesto che nelle opere stradali sulla via Ostiense/via del Mare vengano salvaguardate le strutture del ponte romano.