07/02/2017 19:03
CORRIERE.IT - Ha scritto una lettera che esprime «grande inquietudine e preoccupazione» al guardasigilli Andrea Orlando e al vicepresidente del Csm Giovanni Legnini. La decisione della presidente della Comunità ebraica romana, Ruth Dureghello, all’indomani della sentenza di proscioglimento di due tifosi che avevano intonato allo stadio il coro «giallorosso ebreo» ed erano stati denunciati per odio razziale.
«Si tratta indubbiamente di un precedente allarmante per la giustizia di questo Paese - così Dureghello nella lettera - che, in sostanza, legittima l’utilizzo dell’aggettivo ebreo in forma dispregiativa e razzista e comunque come strumento di derisione durante gli eventi sportivi». Secondo la presidente «è ineluttabile il rischio che deriverà da una acritica e passiva accettazione di questa linea di pensiero». E perciò «è necessario intervenire per far sì che questa sentenza, che stentiamo a comprendere per la sua astratta devastante portata e le cui motivazioni attendiamo di leggere con interesse e allarme, non produca risultati nefasti soprattutto in prossimità di eventi sportivi carichi di rischi, tensioni e conflittualità».