28/02/2017 13:07
IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Dall'hashtag #famostostadio a quello #famostocontratto il passo è breve. E Spalletti per una volta può star tranquillo, perché prendendo alla lettera il suo messaggio («L'importante non è il mio rinnovo ma quello dei calciatori forti che sono in rosa») la richiesta di chi frequenta i social forum (e non solo) è tutta per Nainggolan. Che poi, a pensarci bene, Radja il rinnovo lo ha ottenuto un anno e mezzo fa, confermato nell'ultimo bilancio consolidato relativo all'esercizio chiuso al 30 giugno 2016. Prolungamento dal 2018 al 2020 con conseguente lievitazione dell'ingaggio, che ora, compresi i premi, si aggira attorno ai 4 milioni (3,2 di base). Il problema, se poi si può chiamare tale, è che negli ultimi 18 mesi il belga è diventato la stella polare della squadra.
SIRENE INGLESI A Trigoria se ne erano accorti già nella scorsa stagione quando dall'arrivo di Spalletti, Nainggolan aveva segnato 6 gol in 19 partite. E non erano stati gli unici, visto che il pressing estivo del Chelsea era stato molto insistente. Sul piatto 5 milioni. Radja per rimanere alla Roma ne ha chiesti 4. Da qui la promessa di Sabatini: «Stai tranquillo, parti per gli Europei e quando torni sistemiamo la faccenda». Detto ma non fatto. Perché al ritorno a Roma le trattative sono andate per le lunghe fino alla doccia fredda arrivata il giorno dell'addio dell'ex ds: «Nainggolan non è all'ordine del giorno, ha chiesto un adeguamento e la società sta valutando se farlo o meno. Non credo si farà, ci sarà un premio in base alle sue prestazioni». Parole che sorpresero non poco ma che si spiegavano con la mancata qualificazione in Champions. In questi mesi Radja ha deciso di non fare polemiche e di lasciare la parola al campo. Anche perché, come ha più volte ribadito, vuole restare a Roma. Recentemente il club ha chiesto ancora una volta all'entourage del calciatore (nei prossimi giorni in città) di aspettare. A Trigoria non hanno cambiato idea e più che un adeguamento, vorrebbero concedere al belga un premio. Un'arma a doppio taglio, quale sia alla fine la formula a prevalere, perché se i giallorossi dovessero poi vincere qualcosa, chi cura gli interessi di Nainggolan alzerebbe inevitabilmente la posta in palio.