Spalletti: "Qui c'è tutto per vincere"

19/02/2017 14:21

IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Fa un certo effetto ascoltare che ad un quesito replica: «Non capisco la domanda, non so darti la risposta». Soprattutto se questa è molto semplice, diretta, senza possibili equivoci e lo riguarda direttamente. «A Torino si scrive che lei sarà il successore di Allegri», gli viene riportato, a seguito di un'altra curiosità riguardante la posizione dell'Assoallenatori nella corsa di Abodi alla Figc. Lucio è colto di sorpresa. Prende tempo qualche secondo, rispondendo inizialmente sul tema federale. Poi liquida la seconda questione con una non risposta. Che lascia aperto il campo a qualsiasi tipo d'interpretazione. Positiva e/o negativa, a seconda della latitudine dalla quale la si commenta. Quello che sorprende è che un paroliere come lui, abile come pochi altri a giocare con le metafore, le battute ad effetto e gli aneddoti, sia stato preso in contropiede. Una non replica che se sommata al fatto che - 1) Per la prima volta in carriera, a 57 anni, ha deciso di firmare per un anno e a tre mesi dalla scadenza ancora non ha rinnovato 2) Allegri non perde occasione per alimentare in modo sibillino il suo futuro in Premier lascia aperto qualsiasi scenario. Magari oggi , rileggendo le cronache di quanto accaduto ieri in conferenza stampa, si arrabbierà, pensando che la priorità debba esser data alla gara col Torino. Ma è inevitabile, vista la valenza del tecnico, che fino a quando non verrà fatta chiarezza sulla questione-rinnovo, lo stillicidio mediatico (e non) continuerà. E chiarezza non può essere rimandare la questione a fine stagione, aspettando di vedere se riuscirà a vincere una delle tre competizioni dove la Roma, anche per merito del suo allenatore, è meritatamente in corsa. «Qui c'è tutto per vincere e per arrivare fino in fondo».

L'OBIETTIVO - Tornando al campo, mette in guardia il Torino, vincente 3-1 all'andata. Forse il momento dopo il ko col Porto più difficile della stagione giallorossa: «Non siamo gli stessi di quella partita, è cambiato un modo di vivere, di ragionare, di essere. A fare la differenza in questi mesi è stata l'applicazione durante il lavoro». Non si sbilancia sulla formazioneVedremo se ci sarà qualche cambiamento»), visto che l'annunciato potrebbe essere rimandato, dopo il clamoroso 4-0 sul Villarreal. Anche se, ammonisce: «Guai a pensare di essere già qualificati». Poi torna alla gara di oggi: «Siamo costretti a vincere, se vogliamo restare in corsa su tre fronti». La è a +10 ma il , terzo, è a -2. A proposito dei partenopei, sulla vicenda Sarri-De Laurentiis prova a glissare: «Preferisco guardare a casa mia». Poi però aggiunge: «Ci sto scomodo nella posizione di chi sta con le spalle al muro». Almeno , come destinazione futura, può essere depennata. A differenza di Torino.