20/02/2017 16:08
IL MESSAGGERO (S. PIRAS) - «Blocco delle edificazioni su aree a rischio idrogeologico e su quelle agricole». Il primo punto alla voce urbanistica del programma elettorale di Virginia Raggi era molto chiaro. In queste ore sta rimbalzando sui social, nelle bacheche dei portavoce che temono in Campidoglio possa sopraggiungere un vuoto di memoria.
A tutti i livelli, vari strati del M5S si stanno mobilitando contro l'operazione immobiliare di Tor di Valle. A ricordare del programma è l'eurodeputato romano Dario Tamburrano. Già corteggiatissimo dal gruppo europeo dei Verdi durante la bufera del trasloco fallito in Alde, Tamburrano si presenta come novello Marcovaldo e ha pubblicato sul suo profilo social un intervento di nove anni fa quando era solo un semplice attivista del gruppo Grilli romani e parlava di «ristrutturazione del patrimonio edilizio contro la cementificazione».
LA SFIDA Dopo la contrarietà espressa da Roberta Lombardi è il deputato campano Luigi Gallo a ricordare le due proposte di legge del M5S «per dire stop al consumo di suolo». Gallo sfida il silenzio imposto da Grillo: «Per lo Stadio il Movimento 5Stelle è capace di soluzioni diverse, ad impatto zero, e che ( scritto a caratteri cubitali) rispetti i vincoli dei beni culturali e del paesaggio e alle forti criticità che dal 2014 si segnalano sul progetto come indica la soprintendente: E' dal 2014 che diamo pareri di forte criticità e cui non è seguita alcuna revisione progettuale. Noi siamo quelli che rispettano la costituzione e l'articolo 9 aiuta tutti i cittadini a proteggere il paesaggio e il patrimonio storico e artistico che oggi la soprintendenza ci chiede di tutelare». E ancora: «E' finita l'epoca delle speculazioni e del cemento. Possiamo essere un paese migliore. Un paese dove il rischio idrogeologico non deve mettere più in pericolo le vite umane». Chiaro no?
IL RACCORDO In questi giorni i deputati Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede che svolgono una funzione di raccordo politico con i vertici del M5S si sono seduti attorno al tavolo con la maggioranza capitolina per studiare le carte di questa controversa operazione urbanistica. I consiglieri spingono per parlare con Beppe Grillo, che oggi sarà a Roma, per ribadire un concetto: «legalità». Insomma, gli eletti M5S almeno la maggioranza - non vorrebbe alcuna deroga alla linea fin qui tenuta sulle grandi opere, tenendo fede al programma del M5S che esalta il recupero e ripudia la speculazione edilizia. Ieri Luigi Di Maio, l'esponente del M5S più in contatto con i vertici, ha provato a prendere tempo fermandosi a riflettere sulla questione del vincolo posta dalla Soprintendenza: «È il Ministero che se ne occupa, è il Mibact da cui dipendono le sovrintendenze. Chiedete a Franceschini. Sono questioni loro. Io la penso come il sindaco, tutto si deve fare nel rispetto della legalità».
Ma diversi parlamentari (e gran parte dei consiglieri) vorrebbero lo stop. «Se le cubature non vengono ridotte di due terzi, per rispettare il Piano regolatore, potremmo valutare l'annullamento della delibera del 2014», questo il ragionamento che si fa strada. Di legalità parleranno anche gli attivisti che scenderanno in piazza domani a Santa Maria di Loreto. «Mi auguro fortemente che prima di domani il Comune abbia dato chiari segnali di attuazione del programma annullando la delibera», scriveva un'attivista tre giorni fa chiedendo il sostegno dei portavoce regionali e nazionali. Ma così non è stato e domani, sottolineano: «Se il presidente De Vito ci invita veniamo in Campidoglio a spiegare le decine di illegittimità tecniche macroscopiche che ha in pancia quel progetto. Non faremo discorsi generici sull'ambientalismo e i massimi sistemi. Chiediamo che si entri nel merito di quelle cubature».