Stadio, ribaltone giallorosso: Lotti “eroe”, Berdini “laziale”

05/02/2017 17:52

LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Da qualche giorno, i romanisti hanno capito che più di , per loro, può fare Lotti. Colpa (o merito) di uno stadio, anzi due. “Ci sono i tifosi di calcio e poi ci sono i tifosi della Roma” è un vecchio refrain che oggi potrebbe tradursi in: “Ci sono i cittadini della capitale e poi ci sono i cittadini della Roma”. Capaci, attraverso un cortocircuito calcistico, di rovesciare in otto mesi gli orientamenti espressi nell’urna. Solo a giugno, il Pd romano pareva l’incarnazione dell’oscurantismo politico e amministrative bulgare incoronavano Virginia Raggi e i Cinquestelle con il 67%. Ma da Pasquino in poi Roma si è specializzata nel farsi beffe di chi la amministra. E il romanista non fa eccezione: «Me deve casca’ la mano che l’ha votati», impreca qualcuno sui social, dando l’idea di cosa sia successo nella testa del tifoso medio della Roma. Che da qualche mese ha un nuovo nemico: la ? la Lazio? macché, l’assessore all’urbanistica della giunta Raggi, Paolo Berdini. L’ostacolo più duro tra la Roma e la realizzazione del suo stadio di proprietà a , il sogno dei tifosi, il mezzo per diventare un po’ più simili alla o al .

E proprio mentre sui social iniziavano a “processare” Berdini, i romani-romanisti hanno scoperto la simpatia per Lotti, il ministro dello sport del governo Gentiloni, quello che a Roma ha perso pure le primarie Pd. Invece oggi, parafrasando la vecchia sigla di un cartone giapponese degli anni ottanta, su impazza tra i tifosi il motto “Tutti in campo con Lotti”: e non solo per la sua amicizia con l’allenatore , con cui divide la provenienza dai dintorni di Empoli. Ma perché Lotti, sorprendendo i supporter per natura diffidenti, ha annunciato di aver avviato un iter per arrivare a rimuovere le barriere dalle curve dell’Olimpico. La questione che più sta a cuore agli ultrà giallorossi: una specie di guerra personale con le istituzioni che dura da più di un anno e che ha portato i tifosi più caldi a disertare persino i derby pur di dimostrare la loro avversione contro quelle divisioni di vetro imposte dall’ex . E chi se l’aspettava che i “nemici” del Pd diventassero gli amici, e invece un uomo dei Cinquestelle si trasformasse nel bersaglio preferito degli strali ultrà? Berdini certo ci ha messo del suo: s’è permesso di avere perplessità sul progetto , parlando di speculazione edilizia, e definendolo eco-mostro. Ha persino dato parere non favorevole. Insomma, sembra far di tutto per mettere i bastoni tra le ruote dell’iter per costruirlo. Venerdì l’apice: «Il nostro ‘no’ allo stadio? L’hanno preso nei denti». Quasi inevitabile che tutti quei romani a cui sta a cuore la squadra di e reagissero con un certo disappunto. «Berdini, ce lo dice lei per chi tifa?», chiedono sospettosi. E se dovesse pure lui cambiare idea? Verrebbe il dubbio che sia tifoso della Roma.