16/02/2017 01:37
«Virginia parliamo insieme dello stadio». Gli attivisti romani del M5S si mobilitano per dire la loro sulla vicenda del nuovo stadio della Roma e lo fanno con una lettera che consegneranno alla sindaca Virginia Raggi martedì 21 febbraio in Campidoglio.
«Caro sindaco c'è posta per te», la frase che compare sulla copertina dell'evento creato su Facebook da Francesco Sanvitto, attivista romano della prima ora del M5S e coordinatore del Tavolo sull'Urbanistica del Movimento. Un altro appello dunque, dopo quello lanciato qualche giorno fa dal consigliere del Municipio VIII Massimiliano Morosini e dal titolo «Beppe facce votà», arriva all'indomani dell'incontro in Campidoglio con i proponenti del progetto dello stadio a Tor di Valle. A testimonianza, nonostante le rassicurazioni della Raggi che questa mattina ha detto che non ci sarà nessuna colata di cemento e che l'accordo non è ancora stato raggiunto, continui a costituire motivo di agitazione nella base del Movimento.
Sulla pagina Facebook dell'evento si legge: «Cara Virginia, sulla vicenda stadio state prendendo una cantonata! Oltre a non seguire quanto è stabilito nel programma e quanto dichiarato in campagna elettorale e soprattutto il supporto tecnico del Tavolo Urbanistica, che ha evidenziato varie illegittimità nella procedura sin qui espletata dalla vecchia Giunta, state continuando nell'errore - si legge - Il procedimento speciale descritto dal art. 1, comma 304, della legge n. 147 del 2014 chiaramente dice che non sono possibili modifiche 'sostanzialì in conferenza di servizi senza addivenire ad un annullamento della delibera di pubblico interesse e ricominciare l'iter. La stampa riporta che avete raggiunto un accordo con una riduzione del 25% di cubatura e corrispondenti opere pubbliche, cosa che determina una palese modifica sostanziale della delibera di pubblico interesse. Per questo motivo ti chiediamo di 'aprire la bustà e ascoltare le nostre ragioni. #VirginiaApriQuestaBusta P.S. Martedì una rappresentanza di attivisti verrà a consegnarti la busta».