24/03/2017 13:27
La Roma ha messo le sue carte sul tavolo e adesso aspetta che Luciano Spalletti faccia altrettanto. La cena di due giorni fa con gli "Stati Generali" giallorossi è servita per dare la massima forza alla proposta fatta a Spalletti (un contratto pluriennale alle cifre attuali, 3 milioni netti a stagione più bonus per le vittorie) e per garantire sotto tutti i punti di vista la bontà dei piani societari. Un corteggiamento vero e proprio perché l’allenatore toscano è considerato la miglior soluzione possibile.
Pallotta ha giocato i suoi assi: 1) lo stadio di proprietà, per il quale Spalletti si è speso in prima persona, e la rimozione delle barriere all’Olimpico che ridarà alla Roma la curva Sud; 2) un main sponsor in arrivo; 3) l’apertura a 4 italiane in Champions League dalla stagione 2018-2019; 4) il massimo supporto allo staff del tecnico.
La vittoria resta l’obiettivo, ma si può raggiungere anche in due o tre anni, consolidando squadra e società. Tutto questo è stato proposto a Spalletti, che non doveva dare una risposta immediata tra una pizza e una tagliata. Però la Roma non aspetterà all’infinito. Quella di Spalletti deve essere una scelta e non un ripiego perché non c’è di meglio. Il discorso di tenere tutti sulla corda va bene, ma c’è una dead-line fisiologica.
(corsera)