20/03/2017 12:19
LEGGO (F. BALZANI) - Sotto il segno dei Pesci la Roma dà segnali di rinascita. Il 3-1 al Sassuolo (battuto per la prima volta in un Olimpico tornato di nuovo semivuoto) permette l'ennesimo controsorpasso al Napoli ma non consente ancora di certificare la piena guarigione. Nel primo tempo, infatti, è la squadra di Di Francesco a essere sfigato e a maledire Szczesny. Gli emiliani erano passati in vantaggio proprio col francese, poi si sono visti rimontare da Paredes e Salah prima di affondare nella ripresa dal 31° gol stagionale di Dzeko.
Ciò che tiene ancora banco è il futuro di Spalletti che ieri ha vissuto un'altra puntata paradossale: «Dipende da me? No, dipende da tutti. Questo dubbio può essere stimolante, aspettiamo fine anno e credo sia giusto anche per la società. Se arriviamo secondi non abbiamo fallito, ma non hai vinto nulla. Zero titoli, quindi Il mio futuro dipende dalla squadra se dà seguito, e se ci sono le carte in regola per vincere. Chi non può più dare qualcosa di importante lasci spazio ai giovani. Io e la stampa? Leggetevi i giornali romani per capire la situazione, ormai siamo alle offese. A Roma c'è chi stappa se mi levo dai coglioni». Poi sulla partita: «Abbiamo avuto una reazione da campioni contro una buona squadra. Di Francesco è bravo, poi si è offerto alla Roma». In tribuna non c'era Pallotta (ha seguito il match in un ufficio dell'Olimpico). Ieri aveva fatto visita alla squadra a Trigoria. C'era anche Spalletti, ma i due non si sono parlati. Forse lo faranno oggi dopo il vertice societario di stamattina.
Intanto Jim tende la mano: «Sicuramente starà con noi fino a maggio, poi dipende da lui. C'è un rapporto eccellente tra noi, e spero possa rimanere. Sono soddisfatto del suo lavoro, ma non dipende più da me. Sono i media a non comprendere Spalletti, la controversia è costruita dalle troppe radio che sono a Roma e devono trovare conflitti per andare avanti. Tra il tecnico e la città non ci sono problemi. Totti? Può restare per 6 anni come dirigente. Ma ora pensiamo a vincere. Il nostro obiettivo è entrare in Champions, ma per lo scudetto non è finita. Per competere coi top club abbiamo bisogno dello stadio che tarderà di un anno, ora andremo avanti col progetto giovani. Non voglio buttare soldi per avere grandi nomi che magari non servono. Monchi prossimo ds? Non ve lo dico».