17/03/2017 12:18
LEGGO (F. BALZANI) - Una rimonta a metà non basta alla Roma. Il 2-1 contro il Lione, dopo il 2-4 dell'andata in Francia, costringe per la seconda volta in una stagione i giallorossi a salutare l'Europa dopo l'eliminazione di agosto col Porto in Champions. Stavolta però la squadra di Spalletti le ha provate tutte arrivando al tiro in porta per 12 volte e trovando un Lopes in versione Buffon. La serata maledetta, una delle tante all'Olimpico, era nata con lo splendido colpo d'occhio di uno stadio tornato finalmente ai suoi livelli (quasi 45 mila spettatori grazie agli sconti sui tagliandi) e con la traversa di Rüdiger che forse già doveva far capire a tutti come sarebbe andata la partita. Al 16' Diakhaby replicava il gol dell'andata e metteva subito la strada in salita per la Roma. Una salita che Strootman ha percorso un minuto dopo riportando le squadre in parità. Poi tante occasioni, e tanti fischi per Peres redarguito da Spalletti per essere uscito senza stringere la mano. Il momento che poteva cambiare la stagione è arrivato un minuto la sua sostituzione: palla tesa di El Shaarawy e autogol di Tousart. Infine l'assalto al fortino (con gol del 3-1 annullato per sospetto fuorigioco del Faraone) a cui ha partecipato anche Totti che probabilmente ha giocato ieri sera la sua ultima gara europea.
Spalletti, indemoniato in panchina («Siete un branco di f...» si legge in un labiale diretto ai giocatori del Lione per le continue perdite di tempo), ammette: «Nella somma delle due partite si va fuori per le ingenuità ma meritavamo noi di passare il turno. In quei momenti siamo poco furbi, ci manca quel mestiere che serve. In quei momenti ci perdiamo, lo abbiamo fatto soprattutto all'andata. Abbiamo sbagliato tanti gol di fronte a un pubblico meraviglioso. Brutto vedere il Lione perdere tempo. Va detto che abbiamo avuto troppe partite importanti ravvicinate. Il mio futuro? Non mi sopporta più nessuno, ma fino a fine anno continuerò qui. Diventa noioso dire altro». Poi la frecciatina a Pallotta, rimasto in hotel per la febbre: «Mi hanno detto che avevo sbagliato a escludere Salah col Napoli, invece proprio lui col Lione poteva dare di più». Occhi tristi anche quelli di Nainggolan: «Così fa male, ci ha condannato il 4° gol all'andata ma se parliamo sempre del passato è difficile andare avanti». Ai quarti va il Lione, a casa, in Europa League, va tutto il calcio italiano.