22/03/2017 01:31
HUFFINGTON POST (M. BAZZUCCHI) - I tempi stringono, la strada è in salita, e per i proponenti del nuovo stadio della Roma è indispensabile non perdere la sponda politica del governo, che fin dall’inizio si era dichiarato nettamente e fortemente a favore del progetto. Trattandosi però di un progetto finito in soffitta, è stato il rinnovo della “fiducia” di Palazzo Chigi la preoccupazione che ha fatto da sfondo all’incontro tra il presidente del club giallorosso James Pallotta e il ministro dello Sport Luca Lotti, avvenuto stamani negli uffici della presidenza del Consiglio.
Si trattava infatti del primo faccia a faccia tra As Roma ed esecutivo, dopo lo smantellamento del progetto originale reclamato e ottenuto dall’amministrazione capitolina a cinque stelle e visto dal Pd romano e nazionale come un peggioramento tale da poter compromettere tutta l’operazione. Da quanto filtra da ambienti vicini ai presenti alla riunione, Lotti avrebbe ribadito il proprio appoggio al progetto bis, anche se è difficile pensare che ciò si tradurrà in un impegno diretto o indiretto per sbloccare una situazione che è diventata molto complicata. Ciò che servirebbe al costruttore Parnasi e alla Roma, è infatti un intervento politico “pesante”, che lavori per la concessione da parte della Regione della proroga della conferenza dei servizi negata un mese fa. Il problema è che tale proroga toglierebbe le castagne dal fuoco anche alla sindaca Virginia Raggi, attualmente in vacanza antistress e alle prese con la messa a punto della nuova delibera di pubblica utilità, dopo la consegna delle specifiche tecniche del nuovo progetto avvenuta ieri da parte dei proponenti.
Come è noto, dai contenuti di tale documento dipenderà l’esito della conferenza dei servizi, convocata per il 5 aprile, e il governatore del Lazio ha già fatto sapere che non farà sconti alla giunta capitolina, riferendosi chiaramente alla parte della delibera che specificherà quali opere pubbliche verranno realizzate e soprattutto quando. Zingaretti ha già detto chiaramente che tutte le opere pubbliche dovranno essere realizzate prima dello stadio. Il termine della presentazione in conferenza è il 30 marzo, ma il Comune non potrà non scoprire le carte giovedì mattina, quando è previsto il consiglio comunale straordinario sullo stadio. Che continua a porre un sostanzioso problema politico ai pentastellati della Capitale: ieri sera si è tenuta una riunione del gruppo consiliare, nel corso della quale gli “ortodossi”, già irritati per le vicende nazionali degli ultimi giorni, hanno ribadito le proprie perplessità sulla riduzione delle opere pubbliche nel nuovo progetto. Il capogruppo Paolo Ferrara sta lavorando a un documento di compromesso su cui far convergere tutti.
Tornando alla riunione As Roma-Governo, si è fatto il punto sulla rimozione delle barriere nelle curve dello stadio Olimpico (per ora solo abbassate), che però sembra in dirittura d’arrivo non appena si saranno svolti i due derby della Capitale ancora in calendario e, infine, sullo stallo sul rinnovo dei vertici della Lega calcio, sul quale non è escluso che Lotti intervenga attraverso il presidente del Coni Malagò per un ulteriore sollecito.