04/04/2017 14:07
L’orizzonte è davvero un confine fisico, un derby che vale «una linea interessante, perché dopo questa partita si potrà parlare del mio futuro». Come fosse un televoto, qui Spalletti si rivolge alla squadra, motivatore estremo di un gruppo chiamato alla rimonta con la Lazio: «Questa è una linea importante, che può determinare molto. Io non tiro a campare, io tiro a vivere. So quello che dico, sempre. E se ho detto “resto solo se vinco”, l’ho fatto in funzione di questa partita. Dopo il derby si ragionerà in maniera diversa. Ma siccome sono sicuro che i calciatori mi vogliono bene, so che faranno di tutto per determinare la possibilità che io resti alla Roma».
Adesso è un viaggio verso il futuro. Dentro o fuori. «Ma nelle percentuali di qualificazione sono avanti loro, per passare dovremo fare ancora meglio di quanto messo in campo contro il Lione». Ma non tutti i sentimenti del finto mondo sono da buttare, val la pena rivendicare qualche risultato. «Abbiamo costruito una torta gustosissima – dice Spalletti –. Ora dobbiamo metterci sopra la ciliegina». Non è pubblicità occulta, almeno non pare. «Tornerà la curva sud, starà a noi mettere in condizione i nostri tifosi di essere determinanti al punto di spingere la palla in rete. Non sarò l’unico a godermela, la curva. Molti dei calciatori che sono qui non l’hanno mai vista».
(gasport)