01/04/2017 14:02
IL MESSAGGERO (E. BERNARDINI) - Dai due ai tre annidi inibizione per il presidente Andrea Agnelli. Rischierebbero dipiù invece i dirigenti Francesco Calvo, Stefano Merulla e Nicola D’Angelo. Quest’ultimo in particolare è quello su cui pendono gli indizi più gravi: l’ipotesi peggiore parla addirittura di radiazione. E la Juventus? Responsabilità diretta per gli addebiti contestati ad Agnelli e oggettiva per quelli dei dirigenti. Tradotto: dovrà pagare una multa salatissima. Ma andiamo con ordine. Le 19 pagine del deferimento scritte dal procuratore federale Giuseppe Pecoraro, non lasciano spazio alla fantasia. Ci sono anche diverse trascrizioni di intercettazioni che rendono meglio l’idea.Manca quella che inguaierebbe il numero uno bianconero, più volte citata dall’ex Prefetto.
IL FULCRO Tutto ruota intorno alla domanda: la Juventus e Agnelli sapevano che stavano scendendo a compromessi con la malavita? Questo ha portato l’Antimafia a indagare. La giustizia sportiva si è attivata come naturale conseguenza dell’indagine penale. Il club, il presidente e i dirigenti citati sono accusati di aver avuto rapporti costanti e duraturi con gruppi ultras (legati alla malavita), autorizzando la fornitura di biglietti e abbonamenti in numero superiore al consentito. L’obiettivo di Agnelli era quello di mantenere il controllo della tifoseria e quindi evitare incidenti allo Stadium. La malavita, invece, sfruttava il bagarinaggio. Il presidente, si legge nel deferimento, ha violato i principi di lealtà, correttezza e probità (art. 1 bis comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva). Stessa contestazione per Calvo e Merulla che avrebbero partecipato in prima persona, in alcune occasioni, agli incontri organizzati con gli ultras. Come detto in precedenza, il responsabile della sicurezza, D’Angelo, rischierebbe tantissimo. Nelle 19 pagine si legge che in occasione del derby con il Torino del 2014 avrebbe favorito l’ingresso nello stadio di materiale pirotecnico vietato e striscioni con contenuto non consentito. Il 26 maggio partirà il processo sportivo. Le richieste potrebbero essere molto pensati. Agnelli rischia fino a 3 anni, l’ipotesi più realistica è che potrebbe essere inibito per 6 mesi. Questo, in caso di condanna, comporterebbe l’impossibilità di rappresentare il club in Lega. Una macchia indelebile sul suo curriculum. In famiglia fanno quadrato, ma alcune voci riferiscono che parallelamente stiano pensando al sostituto di Andrea. Nedved piace, Del Piero ancor di più i dubbi sono legati al poco peso specifico politico dell’ex capitano bianconero.