La Roma riparte a ritmo Champions

10/04/2017 14:17

IL TEMPO (A. AUSTINI) - Una vittoria più larga nel punteggio che nella prestazione. La sesta di fila contando anche le due «inutili» nelle coppe contro Lione e Lazio, quanto serviva per dimenticare la delusione del derby, tenere a 4 punti di distanza e conservare entusiasmo per il finale di campionato, sognando qualcosa di ancora più grande. Con un sorpasso solo simbolico già compiuto: il 30 di ieri a regala alla Roma una differenza reti migliore rispetto alla , +43 contro +42, ma le lunghezze in classifica restano sei a favore dei bianconeri. Al momento, la partita dello Stadium torinese ad assegnare la vetta: se i giallorossi avessero battuto la squadra di Allegri a domicilio, ora sarebbero prime a pari merito. La volata lunga sette partite non sembra offrire chissà quali possibilità per sovvertire un esito scontato, col sesto tricolore di fila della , ma la Roma sta facendo la sua parte. E i numeri, come sottolinea appena può , le danno ragione piena: quota 70 punti già superata, una media che proiettala squadra intorno ai 90 finali, quelli che di solito bastano per vincere lo scudetto un po' ovunque. I veri  rimpianti, quindi, riguardano le coppe e quei maledetti otto giorni di marzo in cui & soci hanno buttato al vento Europa League e derby, oltre alla sconfitta casalinga con il .

Ieri il tecnico aveva chiesto ai suoi di reagire ed e stato accontentato con una prestazione concreta. E, per una volta, fortunata. Il toscano ha letto bene il momento della Roma, l'ha protetta schierando quattro centrali difensivi in un 4-1-4-1, dove ha aggiunto un filtro davanti alla line arretrata, e si sono sganciati a intermittenza e i due «faraoni» e si sono spesi anche nei ripiegamenti . Senza rubare l'occhio, i giallorossi hanno chiuso la pratica nel primo tempo, sfruttando le due uniche occasioni costruite: un angolo finalizzato da su sponda involontaria di e una splendida azione in verticale a tre tocchi sull'asse --.

Sommando qualche «buco» in avvio alla pessima partenza nella ripresa, minuti nei quali il si e divorato un gol con Dzemaili e colpito il palo con jr., si può dire che la dea bendata ha dato una spinta decisiva in questo successo. Comunque meritato nel complesso, grazie a un finale a senso unico dopo l'ingresso di . Dopo aver provato invano a dimostrare di saper anche calciare in porta oltre che dribblare, l'argentino ha confermato di essere il compagno di squadra perfetto servendo a il pallone del 3-0: per il bosniaco undicesimo gol nelle ultime undici gare, 24 in campionato che lo fanno restare in vetta alla classifica cannonieri insieme a Belotti, e 34 stagionali. Ne manca uno per timbrare la sua migliore stagione in carriera. E pensare che stava per lasciare il posto a Grenier un attimo prima dell'azione che ha portato al tris. Poi ci ha ripensato, ha dovuto cambiare con Vermaelen e ha quindi preferito regalare due spiccioli di partita a , osannato dallo sportivissimo pubblico del Dall'Ara. Un pomeriggio pieno di sorrisi, insomma, puntando il prossimo esame tosto contro l'Atalanta sabato prossimo. La Roma c’è ancora. E se la dovesse concedere qualcosa, e lì ad aspettare.