Lega di A, oggi il commissario. C'è Tavecchio davanti a tutti

21/04/2017 13:18

IL MESSAGGERO (S. RIGGIO) - Ennesima fumata nera in Lega serie A. Come previsto da settimane, oggi ci sarà il commissariamento da parte del consiglio federale della Figc. Non sono bastati sette round e i diversi ultimatum di queste settimane per mettere tutti d'accordo al quarto piano di via Rosellini. Le 20 società non hanno mai trovato una linea comune per superare tutti gli ostacoli. Anzi, un mese fa le big avevano addirittura abbandonato i lavori per protesta con le medio-piccole e per le richieste di Claudio Lotito. Troppe le divisioni sulla nuova governance e sull'articolo 19, sulla ripartizione dei diritti televisivi. Oltre al nome del nuovo presidente, che avrebbe dovuto prendere il posto di Maurizio Beretta. Chi sarà il commissario? Il candidato unico è Carlo Tavecchio che, in qualità di presidente della Figc, sarebbe anche la persona ideale per rappresentare il calcio in questo delicato momento, senza che siano altri (ad esempio, Giovanni Malagò) fuori dal mondo del pallone a occuparsene. Un assist gli è arrivato dalla : «Auspichiamo che il commissario sia il presidente Carlo Tavecchio. La scelta, temporanea, deve rimanere in mano al sistema calcio. Tavecchio è stato da poco eletto con un sistema democratico. Naturalmente serve il confronto con il Coni e con il ministro dello Sport Luca Lotti», le parole di Beppe Marotta, amministratore delegato e dei bianconeri.

I CONTRARI Lotti e Malagò sono contrari a questa soluzione, ma Tavecchio ha più volte ricordato ad entrambi che in passato era toccato a Giancarlo Abete, presidente della Figc appunto. L'attuale numero uno, resterebbe in carica dai tre ai sei mesi al massimo per affrontare principalmente due questioni: il bando dei diritti tv e il nuovo Statuto della Lega. Tavecchio, grazie anche ai buoni rapporti personali con Infantino, presidente della Fifa, darebbe anche il via alla sperimentazione della Var già dalla prima giornata del prossimo campionato di serie A. Il calcio sarà fuori dalla Giunta nazionale del Coni, non accadeva dal 1960.