L’Entella prova il miracolo nella finale di Coppa baby. Il presidente Gozzi: “Niente di casuale”

20/04/2017 14:33

LA REPUBBLICA (L. MAGNINI) - «Mi sembra ancora un sogno, ma sono dieci anni di lavoro». Antonio Gozzi ama sognare e far sognare, ma la finale di Coppa Italia Primavera di domani sera contro la Roma allo stadio Olimpico (ore 20.45) dopo l’1-1 in extremis dell’andata al “Comunale” è veramente un traguardo importante. Basta un dato, erano diciassette anni che una formazione di B, allora l’Atalanta, non centrava un simile risultato, «eppure c’era chi sosteneva che non avremmo potuto avere un settore giovanile importante. Si sbagliava, come avevano dimostrato in passato Empoli e Cittadella».

Due scudetti (Juniores Nazionale e Berretti), la qualificazione alla final eight per il titolo italiano Primavera e un quarto di finale al torneo di Viareggio nel 2016. Il presidente dell’Entella, però, non si accontenta. «Andiamo a mente sgombra, è la Roma a dover vincere. Abbiamo, però, dimostrato di essere alla pari con i migliori, non solo i giallorossi, ma anche e Atalanta».

La settimana di avvicinamento è partita bene già a Pasquetta. Il gol con la Ternana è stato, infatti, firmato dall’attaccante Dany Mota Carvalho, uno dei protagonisti della sfida. Una rete pesante, di quelli che passano alla storia. È, infatti, il primo realizzato in B da un giocatore passato per il vivaio dell’Entella e il primo di un lussemburghese in Italia.

Gozzi può snocciolare dati importanti: «Dieci esordienti in serie B, Baraye titolare, al Birmingham sono tutte importanti conferme del lavoro svolto. Già lo scorso anno avrebbe potuto fare centro in un paio di occasioni. Stavolta deve ringraziare Ciccio Caputo, che gli ha regalato una palla d’oro».

Da Mota è uno dei “gioielli” internazionali scovati dallo scouting, guidato dall’ex attaccante biancoceleste Daniele Rosso. In Italia i frutti sono altrettanto importanti. Zaniolo, ad esempio, è arrivato da svincolato, come Puntoriere, dopo che erano stati lasciati liberi, per motivi diversi, da e Reggina. Non è un caso, settimanalmente sono otto gli osservatori in tutta Italia con un programma settimanale di gare da seguire e tutti i campionati vengono attentamente monitorati. Il punto di forza dell’Entella rimane, però, la rapidità decisionale, frutto di una struttura snella e collaudata, e l’ottima considerazione che la società ha ormai raggiunto a livello nazionale. Bravi in campo, ma anche fuori. L’anno scorso nessun ragazzo è stato bocciato a scuola, solo un paio rimandati e poi promossi. Un risultato che «ha lo stesso valore della salvezza ottenuta dalla prima squadra sul campo», ripete sempre il patron, che con la moglie, Sabina Croce, è sempre presente alle gare casalinghe di Primavera, Allievi e Giovanissimi.

Adesso, però, sarà più difficile ripetere certi colpi. Il presidente Gozzi non è d’accordo con la decisione di raggruppare le squadre di serie A e B in campionati diversi. «A livello Primavera siamo ai massimi livelli, non c’è nessuno come l’Entella in cadetteria. Indubbiamente saremo penalizzati in fase di reclutamento, perché la vetrina sarà molto diversa. Dovremo subito costruire una squadra da vertice. Certamente conquistare adesso la Coppa avrebbe un sapore particolare, ma sarebbe importante soprattutto se si potesse ottenere una deroga per il prossimo anno». La voglia di A è tanta, non solo per i giovani.