27/04/2017 14:09
IL TEMPO (G. GIUBILO) - Sarà, salvo sorprese, l'ultimo derby della carriera per Francesco Totti. Spera di giocarne almeno un ritaglio da protagonista. Lo sperano anche i tanti tifosi che ieri mattina hanno accompagnato il suo giro turistico nel centro della Capitale, manifestando un affetto che non conosce fine nei confronti del capitano, turista a Santa Maria in Lucina, nel centro di Roma.
La buona notizia è che la stracittadina si giocherà a ora di pranzo. Evitata, dunque, la notturna che portava con se tanti problemi, il primo quello dell'ordine pubblico. Per la Roma, un'occasione di riscatto dopo la batosta in coppa, che ha condizionato in negativo il giudizio sulla stagione dei giallorossi, che del resto possono dirsi comunque appagati da quel secondo posto alle spalle di una Juve che corre a ritmi da vertigini. Il distacco è per ora di otto punti, quasi impossibili da recuperare per chi è condannato a inseguire, soprattutto in vista di un trittico di partite, inaugurate proprio dal derby, tutt'altro che agevoli. La sfida di domenica promette un elevato livello di qualità, perché anche la Lazio ha giocatori di primo piano: non soltanto Immobile, splendidamente rilanciato in questa sua stagione biancoceleste e cannoniere prestigioso, ma anche quel Keita al quale va stretto il ruolo di panchinaro di lusso, che probabilmente non sarà più tale dopo la felice vena mostrata dal senegalese di Spagna.
Anche se il calendario le assegna il ruolo di padrona di casa, la Roma non potrà concedersi il lusso di puntare a una gara di attacco, perché il contropiede dei biancocelesti si è rivelato micidiale in molte occasioni nel corso di questa stagione. Non dovrebbero mancare né lo spettacolo, né i gol, che del resto in questo campionato stanno raggiungendo numeri importanti, a testimoniare una cifra tecnica forse scesa sotto il livello di guardia.
Non esiste dunque pericolo di uno dei tanti pareggi scialbi e noiosi che hanno caratterizzato anni non troppo lontani. Avrà riflessi notevoli questa stracittadina anche sulla classifica, perché se la Roma deve almeno consolidare il suo secondo posto, anche la Lazio è in grado di onorare i suoi sogni europei, per una presenza che riporti ad alto livello le ambizioni di una squadra comunque in confortante crescita. Mentre Inzaghi e tranquillo, la posizione di Spalletti sembra traballare. Nel suo diverbio con Dzeko, parte del tifo si è schierato dalla parte del gigante bosniaco. Ma del resto, era stato lo stesso Spalletti a prefigurare un suo addio a fine stagione. C'è Monchi pronto all' azione, e magari Emery in attesa.