Chi tocca Francesco tocca la Roma

14/05/2017 17:23

IL TEMPO (F. BRIENZA) - Dopo aver letto davvero tanti pareri, non ho intenzione di soffermarmi su chi ha ragione e chi ha torto in questa lunga quanto spiacevole diatriba che accompagna l’addio al calcio del , anche perché, mentre noi accumuliamo commenti, lui non si è ancora pronunciato ufficialmente. Mi preme più che altro sottolineare un aspetto di cui forse pochi, tra i fautori del suo addio, hanno tenuto conto: non è solo la leggenda, l’idolo o una parte indelebile della storia giallorossa, benché, come ho sentito dire da molti, «la Roma esisterà e andrà avanti anche senza di lui». No, non è mica così semplice. In realtà per la stragrande maggioranza dei romanisti è molto di più, rappresenta un vero e proprio trofeo, quello che, materialmente, nella bacheca della Roma manca purtroppo da molto tempo. In tutti questi anni di carriera, non è forse stata la presenza di Francesco in squadra a colmare i vuoti lasciati da scudetti sfiorati, da mancate, da coppe perse? Chi oggi si limita a rimarcare che per lui il tempo sul rettangolo verde è ormai agli sgoccioli, forse non ha memoria o conoscenza di tutti quei tifosi che ogni volta, nel bene e nel male, al primo posto o in fondo alla classifica, sono andati a comprare il biglietto della partita per salire ancora una volta sugli spalti e vederlo lì, chinato a sistemare gli scarpini e pronto a giocare.