16/05/2017 14:22
LA REPUBBLICA (L. D'ALBERGO) - Privilegiati, benedetti dal Dio del Calcio. Ma comunque, una volta lontani dalla ribalta dell’Olimpico e della Serie A, comunissimi cittadini. Costretti a convivere con gli stessi problemi dei loro tifosi, buche in testa. Per l’ultrà della politica capitolina con inclinazioni giallorosse, l’ultima puntata dello Szczesny show è una chicca. Da una parte il portiere polacco, tanto valido tra i pali quanto in veste di anchorman. Dall’altro Edin Dzeko, cannoniere romanista. Si parla di pallone, ovvio. Ma l’ottavo minuto dei 16 registrati negli studi di Trigoria ha un afflato civico: virata sui crateri (stradali). «Di recente hai detto che le vie di Roma sembrano quelle di Sarajevo durante la guerra», ricorda Szczesny al centravanti bosniaco. «Sì, è vero», conferma Dzeko. Stacco su una voragine e su un operaio con relativa carriola piena di bitume. «Sei d’accordo?», chiede con una certa veemenza l’attaccante al compagno. La risposta lascia intendere lo stato dell’asfalto attorno al centro sportivo Fulvio Bernardini: «Hai presente quando sei sugli 80 all’ora e inizi a saltare?». Portiere e bomber prendono a balzellare, molleggiandosi su e giù sulla sedia: «Credo che debbano decisamente investire sulla manutenzione». Il prossimo passo? Un coro della Sud sulle buche.