23/05/2017 14:26
IL TEMPO (Nati il 7 giugno) - Mi pare di ricordare che siano passati solo due campionati da quando il geometra Galliani, genio della comunicazione, invase tutti i teleschermi per protestare per un gol in sospetto fuorigioco in occasione di un Milan-Juventus. Sentimmo parlare di parallasse, ma questo non impedì il progetto di affidare la regia unica delle gare del campionato ad una società della quale, in questi giorni, stiamo leggendo cose curiose. Per certo un risultato si ottenne: oggi molte azioni importanti sfuggono, ma io preferirei vedere un gol in diretta, anche se del Chievo, invece di ammirare gli splendidi occhi di una fanciulla. La comunicazione, però, è importante e me ne sto sempre più convincendo. Non ho fatto in tempo a scoprire come il Napoli fosse una squadra eccellente, la migliore di tutte, pur non avendo alzato un trofeo e rischiando di arrivare terza, che ho dovuto vedermi rivelate, novello Sauro sulla via di Damasco, due nuove, incredibili verità assolute. La prima riguarda la squadra della provincia. Perdere la finale di Coppa Italia equivale ad una vittoria, visti i mezzi dei quali dispongono.
La seconda riguarda la squadra dei cinesi sconosciuti anche alle proprie madri, dove Vincenzino Montella viene portato in trionfo per avere conquistato il sesto posto. Qui invece, comunque, finisca domenica prossima, sarà un fallimento. Anzi, sarebbe opportuno, come ha scritto una firma autorevole, cacciare immediatamente Spalletti. I risultati, ormai, non contano nulla; i record ancora meno, visto che il campionato è di un livello infimo (per noi, perché la Juventus, il Napoli, l’Atalanta, il Milan ed i provinciali vengono celebrati, pur disputando lo stesso torneo). Per fortuna da domenica si andrà in vacanza, i Max Thriller di questa città potranno riposarsi, pronti a riprendere il loro divertimento contro il prossimo obiettivo, dopo avere sacrificato sull’altare del loro rancore un grandissimo allenatore. P.S.Ad oggi i punti che ci separano dalla splendida squadra del candidato alla Presidenza della Lega di Serie B (e forse non è un caso) sono 14. Dovranno farsene, per l’ennesima volta, una ragione.