28/05/2017 16:12
IL TEMPO (E. MENGHI) - Oggi titolare, e da domani? Totti ha spalancato le porte del suo futuro e per la prima volta nella sua vita è disposto ad ascoltare e a prendere in considerazione offerte economiche importanti, ma prima di sedersi a discutere con i migliori acquirenti vuole godersi la sua ultima partita con la Roma. Dal 1′. Una rarità quest’anno, visto che la maglia l’ha ottenuta dall’inizio solo contro il Crotone in campionato, 249 giorni fa. Aveva ancora 39 anni. Nelle coppe ha avuto più occasioni, 5 in tutto, ma comunque bisogna sfogliare il calendario fino a febbraio per arrivare ai più recenti 90 minuti del capitano.
Stavolta giocherà il pezzo più importante della gara, a detta di Spalletti, che non ha specificato quale e quanto durerà. Se le parole in conferenza non hanno svelato l’undici con cui la Roma sfiderà il Genoa, le prove in allenamento hanno visto Totti protagonista nella formazione potenzialmente titolare e sciolto gli ultimi nodi sul suo utilizzo. Se non oggi quando? Il momento è adesso e il tecnico lo sa, ma non dimentica che non sarebbe una vera festa senza i tre punti, perché c’è un obiettivo da chiudere e i lacrimoni agli occhi non devono offuscare la vista: il secondo posto è la priorità per la squadra del futuro, senza Francesco ma felicemente in Champions. Sarà meglio, allora, che il numero 10 arrivi riposato al match: «E chi dorme stanotte?», si è chiesto ieri imbucandosi nella diretta di Sky. La squadra non si priverà comunque dei suoi titolarissimi per far posto al capitano, perché Dzeko ha un obiettivo personale da aggiudicarsi: vincere la classifica cannonieri della Serie A.
È in testa e vuole restarci. Ecco perché Spalletti dovrebbe optare per un attacco atipico con Perotti (favorito stavolta nel ballottaggio con El Shaarawy), Totti e Nainggolan alle spalle del bosniaco. Confermata la difesa a quattro con Rudiger, Manolas, Fazio e Palmieri, a centrocampo De Rossi-Strootman. Di fronte ci sarà un Genoa certo della permanenza in A e senza Simeone, Pandev e Rigoni. Juric li ha lasciati a casa: «Non mi interessa proprio, penso ai miei. Non rilassiamoci». Ci sarà una sfida speciale tra capitani in campo: Totti contro Burdisso, ex di turno, che lascerà il club rossoblu dopo questi ultimi 90′. Il giorno degli addii, dell’addio che fa piangere una città, Pallotta non poteva perderselo: in mattinata sbarca nella capitale, poi sarà allo stadio. L’arrivo è stato anticipato da una lettera per il numero 10: «Sarà un privilegio essere all’Olimpico per la fine del primo volume di una carriera leggendaria. Quando abbiamo pensato di investire in questo club, due cose che ci hanno colpito: Totti e il tifo incredibile. Mi hanno insegnato, sin dal primo giorno, che Francesco non era solamente un grande giocatore: era ed è il simbolo di Roma». Ieri, oggi e domani. Ovunque sarà.