28/05/2017 14:20
IL TEMPO (A. SERAFINI) - Le carriere divise dal destino non hanno intaccato l’amicizia nata sui campi di Trigoria più di vent’anni fa. Daniele Rossi racconta l’amico Francesco Totti come se il tempo non fosse mai passato. «Abbiamo fatto quasi tutte le giovanili insieme, con gli Allievi allenati da Sella siamo riusciti a vincere lo scudetto nel ’93. Lui però stava sempre avanti di un paio di categorie, un fenomeno. È sempre stato il 10, anzi diciamo che me lo toglieva a me perché era troppo più forte. Ieri come oggi, ho visto certe cose mai più proponibili».
In cosa è cambiato?
«Le caratteristiche sono rimaste le stesse. Semplicità, generosità, umiltà, timidezza, ma poi se prende confidenza risulta tra i più simpatici in assoluto. La sua più grande dote è la freddezza, quella calcistica intendo che soltanto i numeri uno hanno».
In questa stagione cosa è successo?
«Non ha parlato fino a questo momento perché probabilmente anche lui non sa ancora fino in fondo quello che succederà. L’unica cosa che non capisco è come sia stato possibile trattare così un ragazzo che ha trasformato la Roma negli ultimi 25 anni».
Intende Spalletti?
«Su Totti ci faranno i film, tra qualche anno ci saranno le statue per Roma, Spalletti non è nessuno. Anche la società ha le proprie responsabilità, però non posso credere che siano stati loro a dire al tecnico di portare avanti questo comportamento con Francesco. È stata veramente una cosa brutta».
Ha avuto modo di parlargli?
«Francesco sta ancora bene, è un giocatore che illumina e quindi si poteva utilizzare sicuramente meglio. Gli ho chiesto personalmente di non smettere e in quell’occasione l’ho visto vera mente stanco di tutta questa situazione».
Gli consiglierebbe di continuare altrove?
«Andare da un’altra parte sarebbe un errore, perché in quel caso metterebbe fine ad una favola.
Non penso lui abbia voglia di farlo, però non deve rassegnarsi a quello che gli stanno imponendo. Non è tipo di andare a giocare una stagione a Miami o chissà dove».
Come vede Totti dirigente?
«Ma voi siete convinti che smetterà? Francesco deve dire alla società che vuole fare un altro anno. Fossi il nuovo allenatore della Roma non perderei questa occasione, magari Di Francesco o chi per lui riuscirà a gestirlo in maniera differente».
Cosa auguri a Francesco?
«La serenità che in questo momento non ha. Con un persona più educata in panchina, forse le cose cambierebbero. Magari fare altri 30 gol e riprendere Piola».