Pallotta si schiera con Spalletti. Il tecnico e Totti sono a un bivio

09/05/2017 14:34

, parlando al Messaggero.it, ha dato ragione a : «È stato molto bello vedere tutti i tifosi applaudire e la sua mostruosa classe, ma la squadra viene sempre prima di tutto. L’allenatore ha fatto il cambio giusto, perché stiamo combattendo per l’accesso alla . E comunque, se avesse messo gli ultimi cinque o sei minuti, qualcuno lo avrebbe ritenuto irrispettoso. Non potrei biasimare se dovesse lasciare la Roma, perché i media scrivono sciocchezze ogni settimana. Aspettate la fine della stagione perché avrò molto da dire, vi racconterò tutta la storia». Parole forti. Purtroppo per i tifosi non è una sciocchezza il palmares di , che il 27 agosto 2012 è diventato il 23esimo presidente della As Roma: un settimo posto, due secondi e un terzo, ma nessun trofeo.

I rapporti - si sono deteriorati dopo le dimissioni del tecnico, dopo sole due giornate del campionato 2009-2010. ha sempre pensato di non essere stato difeso dai suoi giocatori, con il capitano in testa. ha sempre indicato in Lippi l’allenatore più importante della carriera. Nel finale della scorsa stagione ha contribuito con i suoi gol al terzo posto e ha subito il rinnovo di contratto per un ultimo anno. Appena può parla dell’entourage di , che vede (non unico nella Roma) come un problema. «Se tornassi indietro non verrei mai ad allenare la Roma», ha detto il tecnico domenica sera, chiudendo con un rilievo ancora più crudo: «Poverino, lui viene al campo. Vorrebbe giocare la domenica…». C’è chi lo vede come il definitivo addio di alla Roma e chi come l’ultimo «all in» da pokerista.

(corsera)