02/05/2017 01:07
GAZZETTA.IT (C. ZUCCHELLI) - “Piazza pulita”, “anche Spalletti adesso ci ha stufato”, “Totti meritava un altro finale”. Il giorno dopo il derby, nonostante sia festa, la Roma giallorossa è in ebollizione. Le radio trasmettono nonostante sia primo maggio, sui social si discute – eccome – della sconfitta contro la Lazio, la squadra è lasciata sola a Trigoria ad allenarsi: partitella contro la Primavera per chi non è sceso il campo ieri, lavoro di scarico per gli altri (da valutare il problema muscolare di Fazio, a rischio per San Siro domenica prossima). Sono lontani i tempi in cui il ko nel derby portava a contestazioni (a volte anche poco civili), stavolta i giocatori e Spalletti arrivano al centro sportivo nella più totale indifferenza e il silenzio fa rumore.
TOTTI E LA CHAMPIONS — Così come fanno rumore le battute di Totti sul ritiro: "Lo dicono gli altri, non io", ha risposto a chi gli chiedeva se fosse il suo ultimo derby. Lo sarà, probabilmente, ma la sensazione è che questo ultimo mese di carriera gli sia stato imposto e non concordato. Intanto, la Roma ha 27 giorni per arrivare seconda, a quel "Paradiso" invocato da Spalletti che non è sportivo - la Roma non alza trofei da 9 anni -, ma economico sì. Perché senza gli incassi sicuri della Champions, al sacrificio sicuro di un big per ragioni di bilancio (Manolas?), se ne potrebbe aggiungere un altro per poter fare serenamente mercato.
LA RIPRESA — Per questo Spalletti, che con la società non ha più rapporti così saldi come in passato perché il mantra "resto o non resto" è piaciuto poco a Trigoria, London e Boston, è obbligato a tenere alta la concentrazione. Oggi ha parlato alla squadra prima dell'allenamento per motivare ancora i calciatori (nessuno molli niente, il senso del suo discorso dopo che il Napoli si è avvicinato e dista ora solo un punto) e prima di decidere di concedere domani un giorno di riposo domani. Anche questo, ovviamente, poco apprezzato dai tifosi: "All'una tutti liberi - uno dei tanti commenti su Facebook - e pronti per andare a Ibiza o Montecarlo".