Spalletti meglio di Allegri

16/05/2017 13:04

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il presente anticipa il futuro. Il rendimento della Roma in campionato, arricchito dal successo spartiacque contro la , deve essere la base di partenza per la squadra che verrà. Perché la recita in serie A, accompagnata da cifre inequivocabili, è stata da big. E, quindi, va separata dal percorso incerto fatto nelle coppe. Da provinciale. La differenza di comportamento è facilmente individuabile nella rosa numericamente male assortita per essere competitivi su tre fronti: ha puntato solo su 14 giocatori, senza avere abbastanza ricambi nella fase cruciale di stagione. Soprattutto nelle partite da dentro o fuori, dove ha pagato l'usura e la stanchezza dei migliori. Il rimpianto dei punti lasciati per strada nelle 36 partite del torneo è inferiore a quello per il mancato completamento dell'organico. «Più dei soldi, è importante non comprare male». Il messaggio di Monchi, in attesa degli introiti della , è agli atti e, aspettando la riapertura del mercato, da non sottovalutare. Il ds ne parlerà presto con (confermato il suo arrivo per Roma-).

SALTO IN ALTO La classifica del girone di ritorno inquadra alla perfezione quanto ottenuto dai giallorossi: il ha raccolto 42 punti, la Roma 40 e la 37. Solo , insomma, ha viaggiato con continuità, lasciando gli alti e bassi ad Allegri e Sarri. Il 2° posto è la conseguenza del ritmo tenuto dall'inizio del torneo e, al tempo stesso, la prosecuzione del lavoro iniziato, dopo l'addio di , già nelle 19 partite di quello passato. Tra le 3 di testa, la Roma è la squadra che è andata più forte, con un incremento di 7 punti (solo 4 per il e addirittura -3 per la ). Così, a dalla fine, ha evitato che i bianconeri festeggiassero all'Olimpico lo storico 6° scudetto di fila e si è pure avvicinata alla capolista (-4). Il paragone con le ultime due annate in cui si è piazzata dietro alla ne amplifica la crescita: nel 2014, dopo 36 giornate, 11 punti di ritardo e nel 2015 addirittura 16. Adesso, obbligata a vincere le prossime 2 partite contro il Chievo e il per avere la certezza di andare direttamente in , può battere il record degli 85 punti di 3 anni fa, salendo fino a 87.

POSIZIONE FAVOREVOLE Il 2° posto, insomma, è meritato proprio per l'andamento nelle 36 giornate e certificato dall'attacco che, con 82 reti realizzate, è inferiore solo a quello del che ne ha segnate 86 e dalla difesa che, con 33 gol subiti, ha fatto peggio solo di quella della che ne ha incassati 26. La Roma è seconda anche nella differenza reti (+ 49), dietro ai partenopei (+50), Sono, invece, gli scontri diretti a metterla davanti alle rivali: , nelle sfide incrociate con Allegri e Sarri, è in vantaggio proprio per la differenza reti. In caso di arrivo a pari punti, si presenterebbe sul traguardo a braccia alzate.

BOLLINO QUALITÀ Il 3 a 1 del 15 ottobre al San Paolo e l'identico punteggio nella gara di domenica sera all'Olimpico possono fare la differenza nella volata. La Roma, nei 2 match, si è affidata al doppio play, cioè con accanto a . La formula ha garantito equilibrio ed efficacia. Se contro il è stata decisiva la doppietta di , contro la ha inciso il ritorno al 4-2-4. Fuori il capocannoniere (27 gol in A e 37 stagionali), ecco risultato e gioco. Come l'anno scorso, con la formula senza centravanti. E che forse, guardando alle sbandate nelle coppe, andava riproposta ad inizio 2017. , però, si tiene stretto il suo curriculum in campionato: 127 punti in 55 partite (media 2,3). Meglio che nella sua prima avventura a Trigoria (media 1,87). L'eredità è pesante almeno quanto il raccolto. Chissà se lo sanno Emery, e Paulo Sousa. «Straniero? Sarà molto bravo» l'identikit del candidato al trono, reso pubblico dal .