23/05/2017 14:19
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Cambiano squadre, città e colori, ma le facce sono sempre le stesse. Due anni fa Sabatini voleva portare Conte alla Roma, aveva già ottenuto l’ok di Leonardo per traghettare la squadra fino al termine della stagione al posto di Garcia, ma Antonio gli fece sapere che avrebbe accettato l’offerta del Chelsea una volta chiuso l’Europeo con l’Italia e fu così costretto a virare su Spalletti. Un «ripiego» di successo. Ora il nastro si riavvolge. Sabatini è il nuovo responsabile delle squadre di Suning, quindi anche dell’Inter che sta cercando un allenatore. Il primo obiettivo è di nuovo Conte, ma a quanto pare le speranze nerazzurre di strappare ad Abramovich il tecnico pugliese sono quasi del tutto evaporate, nonostante un contratto da 15 milioni l’anno già pronto e promesse di investimento sul mercato. E allora ci risiamo: l’Inter ha lanciato l’assalto a Spalletti, ancora una volta è lui l’alter-ego di Conte, pronto a ricongiungersi col dirigente umbro a Milano. Fino a ieri c’erano stati contatti soltanto attraverso dei procuratori che hanno offerto all’Inter il toscano, ma adesso Sabatini è tornato a Roma dalla Cina e, in qualsiasi momento, potrebbe organizzare un appuntamento col tecnico di Certaldo nella Capitale. La svolta è arrivata al termine di una riunione di tre ore in un albergo romano tra Sabatini, il ds nerazzurro Ausilio, il cinese Steve Zhang e in collegamento in videoconferenza il grande boss di Suning, Zhang senior. Spalletti, invece, era a Firenze dove ha ospitato il Memorial Niccolò Galli nel suo ristorante di Firenze dove ha incontrato anche Franco Baldini, il consigliere di Pallotta. Ma ormai la scelta è presa: Luciano lascerà la Roma dopo la partita col Genoa e i dirigenti giallorossi se ne sono fatti una ragione. «Dopo domenica ci siederemo col mister – ha spiegato l’ad Gandini – e vedremo se proseguire insieme o separati». Spalletti rinvierà l’annuncio del «divorzio» al termine del campionato, ieri si è limitato a dire che «Baldini quando torna qui lo vedo perché siamo amici. L’addio di Totti? Sarà lui a dover dire cosa farà. Col Genoa potrà aiutare la squadra». Un ultimo, grande problema prima di lasciare sarà la gestione del capitano in una partita che vale la Champions ma è diventata l’evento dell’addio alla Roma da calciatore di Totti.
Il futuro allenatore avrà una grana in meno, ma intanto va ingaggiato. Il diesse Monchi ha deciso di puntare su un italiano. Sfumate sul nascere le opzioni Conte e Sarri, scartato (al meno per il momento) Montella, ora c’è un candidato davanti a tutti: Eusebio Di Francesco, ex giocatore e team manager giallorosso, che ha una clausola da 3 milioni per liberarsi dal Sassuolo. «Sabato parlerò con Squinzi – ha annunciato ieri l’allenatore abruzzese – e valuteremo insieme. La Roma? Se ci sono degli interesse se ne parlerà più avanti». A Trigoria ritroverebbe il giovane Pellegrini, di cui Monchi ha già parlato col diesse neroverde Angelozzi. Alternative a Di Francesco? Poche. Un nome può essere Giampaolo. Altri? Si vedrà. Intanto l’ombra di Sabatini s’allunga da Spalletti a Massara, suo storico vice che aspetta ancora di firmare il rinnovo con Pallotta, in arrivo nel weekend. Ma Walter lo vorrebbe di nuovo a fianco, affidandogli il controllo del «territorio» cinese. Monchi, a quel punto, potrebbe portare a Trigoria il suo ex capo degli scout Miguel Angel Gomez, in rotta col Siviglia. Tra arrivi e partenze, la Roma ha preso anche un nuovo direttore commerciale: è Luca Danovaro, ex direttore marketing di Samsung specializzato in sponsorizzazioni sportive, ora a Moleskine, con un passato tra Nike e Motorola.