26/06/2017 14:17
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Un Pogba, venduto dalla Juve a 120 milioni, diviso in tre affari. L'avventura di Monchi alla Roma inizia con i colpi in uscita. Cinquanta milioni (42+8 di bonus) già ottenuti dalla cessione di Salah al Liverpool, altri 67 (60+7 di bonus garantiti) dal pacchetto Manolas-Paredes promesso allo Zenit di Mancini. Se aggiungiamo il riscatto di Federico Ricci, esercitato dal Sassuolo per 4 milioni e mezzo, Monchi ha già portato nelle casse giallorosse una cifra superiore ai 120 milioni. Ai quali aggiungerà, via via, quelli delle cessioni dei vari Skorupski, Doumbia, Vainqueur, Castan, Zukanovic e, forse, Mario Rui, Iturbe e Gerson. Affari costruiti sul «materiale» umano portato dal predecessore Sabatini e chiusi con l'abilita di un direttore sportivo fra i più apprezzati in Europa. La Roma utilizzerà la pioggia di denaro ricavata da Salah (più Ricci) per coprire il passivo del bilancio al 30 giugno, rispettando gli accordi presi con la Uefa. I 67 milioni in arrivo dallo Zenit verranno invece contabilizzati dopo il 1° luglio, realizzando altre due maxi-plusvalenze con Manolas e Paredes, che unite ai premi garantiti dalla Champions, rendono «sano» in partenza il prossimo bilancio.
L'intesa con lo Zenit è blindata, idem quella fra Manolas e i russi (stipendio da 4 milioni netti più bonus), manca solo un tassello per completare il puzzle: il «sì» di Paredes. Oggi toccherà al procuratore Pablo Sabbag, sbarcato in Italia, sistemare la questione, dopo aver già discusso col club di San Pietroburgo un contratto da circa 3 milioni e mezzo per il suo assistito argentino. Paredes ha già dato un ok di massima, lo testimonia anche la fidanzata che piazza cuoricini su Twitter alle notizie che parlano dell'imminente trasferimento di Leo allo Zenit, ma non si può escludere nulla fino alle firme. Compreso il clamoroso inserimento di Juventus o Borussia Dortmund. Dovesse saltare a sorpresa il matrimonio tra Paredes e Mancini, Manolas andrebbe comunque in Russia: le due operazioni viaggiano separate e il cartellino del greco e stato valutato, da solo, oltre 30 milioni.
La Roma di oggi, insomma, ha quattro giocatori importanti in meno (Szczesny rientrato momentaneamente all'Arsenal più Manolas, Paredes e Salah), ma è molto più «ricca». Lo sa tutto il mondo del calciomercato, compreso il Feyenoord che ieri ha tirato la corda per Karsdorp, già in parola con i giallorossi per un quinquennale: Monchi e Baldissoni sono tornati dal meeting di Amsterdam senza l'intesa finale sul terzino, per il quale il club olandese chiede una ventina di milioni. Ne mancano 3-4 per sancire un accordo che resta comunque molto probabile. Altrimenti il dg Baldissoni non ammetterebbe che «è stato uno dei tanti incontri in cui si comincia a ragionare - le parole del dg al rientro - e ci si vede per la prima volta con l'altra squadra. Non parlo di cifre e vi ricordo che siamo al 25 giugno».
Monchi, strategicamente, fa sapere di valutare altri profili. E nella terra dei tulipani si sarebbe occupato anche d'altro. «Distanza per Karsdorp? Come quella fra Roma e Amsterdam» la battuta del ds. Per il centrocampo cerca lo sconto su Seri del Nizza e intanto tiene in caldo Roque Mesa del Las Palmas. «Pellegrini firmerà presto», conferma Baldissoni: in Polonia se l'Under 21 arriva in finale altrimenti al suo rientro. Il difensore centrale preferito è Foyth dell'Estudiantes, ma anche qui balla qualche milione tra domanda e offerta. Se Mario Rui va al Napoli, come sperano Sarri e il giocatore stesso, verrà preso anche un terzino sinistro. In attacco possibili tre arrivi. Un titolare che rimpiazzi Salah, un'alternativa per le fasce e un vice Dzeko. Tra i tanti nomi accostati ai giallorossi concreto l'interesse per Ounas del Bordeaux. Quanto alle uscite, Doumbia ha fatto saltare il trasferimento allo Sporting non salendo sull'aereo privato che i portoghesi gli avevano mandato per raggiungere Lisbona. L'ivoriano ha ricevuto un'offerta più alta dal Fenerbahce, che ora deve trattare con Monchi.