02/06/2017 13:20
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - C’è solo da aspettare, senza avere fretta. Il nuovo allenatore può attendere, visto che da Trigoria (e anche dagli States) escludono che in questo weekend ci sia un’accelerazione. Pallotta, del resto, ha invitato i suoi collaboratori a Boston: Baldini, Gandini, Baldissoni e Monchi martedì sono volati oltreoceano per il solito meeting di fine stagione con il presidente. Di Francesco, invece, si muove in Italia. Ma ancora da allenatore del Sassuolo, tant’è vero che ieri, al fianco dell’ad Carnevali, ha partecipato con gran parte dei giocatori all’appuntamento annuale con la Sponsor Cup al Mapei Stadium. Non ha incontrato, però, Squinzi. E non ancora avuto aggiornamenti su quando riceverà la convocazione del patron che, per ora, non si è fatto vivo. Ogni giorno è buono, in teoria anche oggi o domani. Il faccia a faccia è in calendario, anche se non sembra più essere la priorità per il club emiliano. Che, prima di parlare con il tecnico ancora sotto contratto per due stagioni, ha interesse di risolvere la questione con la società giallorossa. Non prima della prossima settimana, dunque. Da martedì, quando i dirigenti della Roma rientreranno nella capitale dagli Usa.
TRATTATIVA IN CORSO – La penale da 3 milioni, inizialmente considerata di secondaria importanza, sta invece diventando, con il passare delle ore, il vero ostacolo nel percorso che Di Francesco deve fare per riattraversare il cancello di Trigoria. Adesso lo staff di Squinzi, se non proprio lui in prima persona, intende vedere il ds Monchi per trovare la soluzione che possa accontentare entrambi i club. La Roma, al momento, non è intenzionata a concedere sconti sul cartellino di Ricci che, avendo mercato, ha la possibilità di cedere anche a qualche altra società di serie A, con il Genoa in prima fila. C’è, dunque, da trovare la contropartita tecnica, anche per ammorbidire il presidente del Sassuolo, abbastanza infastidito dalla situazione. I giovani della Primavera di De Rossi senior, come al solito, interessano al club emiliano. Da qualche giorno sono entrati indirettamente nel discorso sia il difensore Marchizza sia il centravanti Tumminello, guarda caso gli stessi giocatori già proposti all’Atalanta a gennaio quando i dirigenti giallorossi si avvicinarono a Kessie. Da stabilire la formula, anche perché la Roma, su input di Pallotta, vuole evitare di dover ricomprare alcuni giocatori del vivaio, come è successo con Florenzi e, peggio ancora, come può accadere con Pellegrini che, per riaverlo a Trigoria, bisognerà spendere 10 milioni, da versare proprio nella cassaforte di Squinzi. Anche Politano, a proposito di ragazzi lasciati al loro destino, sogna il ritorno alla base: «Sarebbe bello andare a giocare alla Roma. Sono contento per Di Francesco che va ad allenarla: spero che possa fare bene. Siamo tanti i giocatori ceduti del vivaio: il club giallorosso poteva farci un pensierino in più».
QUESTIONE DI PREZZO – Confermato, intanto, il viaggio a Londra di Abbas, il manager di Salah: il Liverpool, da mesi interessato all’attaccante, ha convocato il procuratore per girargli l’offerta da portare a Trigoria. Al momento, però, la cifra non è quella fissata da Monchi che chiede 50 milioni per averne almeno 45. Il club inglese, invece, è ancora fermo a 35: la distanza da colmare, insomma, è di 10 milioni. L’affare, quindi, rimane in stand by. Ma a 40 è possibile la fumata bianca. Perché sia la Roma sia il giocatore (riceverebbe un ingaggio da 5 milioni a stagione) puntano a trovare al più presto l’accordo. Salah, a meno di sorprese, dovrebbe essere il calciatore in uscita prima del 30 giugno per rispettare i paletti del Financial Fair Play. Berardi potrebbe essere il sostituto, ma ci vogliono 35 milioni. L’Inter, intanto, insiste per Ruediger, offrendo 25 milioni. Il procuratore del giocatore, però, ha fatto capire al club neazzurro che ne serviranno 30 per convincere Monchi. Che, per la verità, ne vorrebbe 40. In Argentina, invece, danno per concluso l’acquisto dell’attaccante Driussi (classe ‘96) del River Plate che riceverebbe 10 milioni (più bonus). Il manager Pedrozo conferma solo la trattativa: «L’interesse c’è». Dal summit di Boston, però, è già arrivata la smentita.