02/07/2017 14:15
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - «Rüdiger? Ad oggi ci sono zero trattative aperte e ci sono zero possibilità che lasci la Roma». Si erano fidati delle parole di Monchi, i tifosi giallorossi, e dalla serata di venerdì, da quando si era capito come la trattiva con il Chelsea fosse reale, le hanno ritirate fuori. Un boomerang, che il ds prova a parare, ma che volteggia nell’aria di un malumore generale, legato all’imminente cessione del difensore. A Trigoria avevano venduto Manolas allo Zenit, per quello consideravano il tedesco incedibile. Il voltafaccia del greco ha rotto le uova nel paniere di un bilancio che ormai teneva conto anche di quei 35 milioni, costringendo in fretta e furia ad aprire le porte al Chelsea. «E meno male che non siamo un supermercato» una delle voci che rimbalzano tra radio e social romanisti. Ma anche l’interrogativo: «E se non arrivavamo secondi quanti ne avrebbero venduti?». Si discute, ci si arrabbia, perché se la cessione di Salah – partito per una cinquantina di milioni – era stata ammortizzata dalla fiducia in Monchi, la trattativa per Rüdiger rigetta l’ambiente giallorosso nello sconforto. E nella giornata di ieri non si parlava d’altro. Le parti continuano a trattare, da Trigoria alzano l’asticella, chiedendo 45 milioni, mentre il Chelsea si sarebbe fermato a una decina di meno. Distanza colmabile, tra fisso e bonus, per una trattativa che verrà definita nelle prossime ore. Oggi Rüdiger giocherà la finale di Confederations Cup con la Germania, contro il Cile, poi si concentrerà sulla definizione del trasferimento. Ieri ha intanto messo un “like” piuttosto indicativo sulla foto del nuovo kit da trasferta del Chelsea.