14/07/2017 14:24
IL TEMPO (E. MENGHI) - Finita con una stretta di mano, promessa di una firma ormai prossima. «Non sono ancora un dirigente della Roma, ma lo sarò presto», la sintesi di Totti all’uscita dall’Hotel De Russie dove aveva appuntamento ieri sera con Pallotta. L’ultimo step prima di mettere l’autografo sul nuovo contratto che lo legherà ai giallorossi per altri 6 anni. Non più da calciatore, certo, ma non se ne starà in un angolo a Trigoria: il presidente sembra aver convinto Francesco a fare anche l’uomo immagine, vista la sua potenza mediatica riconosciuta in tutto il mondo, ma il ruolo principale sarà operativo, nell’area tecnica. Si sono venuti incontro e hanno detto sì ad un futuro insieme, trovando il giusto compromesso dopo un lungo periodo di riflessione. «Jim» è atterrato ieri alle 13 a Ciampino, direttamente da Londra dove aveva fatto il punto sul mercato con Monchi, non si è precipitato al centro sportivo dove Totti si è intrattenuto con l’ad Gandini, ma ha preferito fare shopping in centro e poi ospitare l’ex numero 10 in albergo. Una chiacchierata positiva, conclusa con una stretta di mano e un accordo in tasca. «Firmo presto», ha detto Francesco ai cronisti e tifosi presenti (una cinquantina). Sciolto il gelo tra i due, si va allo sprint, con la speranza che un blitz negli Usa alla fine il capitano lo faccia. L’idea sarebbe quella di volare oltre Oceano a fine luglio, per l’amichevole con la Juve dell’amico Del Piero e l’accelerata delle ultime ore potrebbe trasformare il pensiero in realtà. Sarebbe la prima tournèe da dirigente per Totti. Pallotta ci aveva tenuto a sottolineare, appena sbarcato nella capitale, che «ci sentiamo spesso, non ci sono problemi e quando avremo deciso qualcosa lo saprete».
Nessun annuncio ieri sera, ma d’ora in poi ogni momento è buono per dare il via alla seconda vita giallorossa di Francesco. «Quello che si son detti non lo so, posso dire che il mio desiderio è quello di averlo in società con un ruolo ben definito. La Roma è Totti e Totti è la Roma», ha commentato Di Francesco nella serata organizzata a Madonna di Campiglio con i tifosi. Poi ha aggiunto: «Cercheremo di comprare un campione, è ciò che vogliamo». Pallotta si fida ciecamente di Monchi: «Sta facendo un ottimo lavoro, da quando sono qui è l’unico che a maggio mi ha portato un piano di tutti i giocatori che abbiamo e di quelli di cui abbiamo bisogno. Sta facendo esattamente quello che gli ho chiesto. Abbiamo un piano comune e condividiamo ogni scelta». Una strategia ben precisa studiata a tavolino nel summit in America e rivista di volta in volta: «Abbiamo il miglior centrocampo in Italia e con il rientro di Florenzi faremo ancora meglio. Abbiamo preso Cengiz e abbiamo un paio di nomi in testa. Sono giocatori che saranno migliori in prospettiva. Abbiamo fatto delle cessioni per due motivi: uno è il fair play finanziario, l’altro è che facciamo valutazioni rispetto alle potenzialità future. Nainggolan e Manolas non vanno da nessuna parte». Se la corte della Juve mette in bilico la prima affermazione, sulla seconda non ci sono ombre: il belga è pronto a rinnovare con la Roma. Ieri Radja è passato a Trigoria, ma non ha incontrato la dirigenza (Monchi e il suo procuratore si erano visti mercoledì): aveva in programma una prova scarpini e una sgambata. Nel weekend le parti si ritroveranno intorno a un tavolo, la fumata bianca è nell’aria.