08/08/2017 13:39
LA REPUBBLICA (M. FAVALE) - Dopo le due scritte ingiuriose nei confronti del nuovo team manager della Roma Morgan De Sanctis, apparse nei giorni scorsi sui muri in due zone differenti della città, già da oggi potrebbe arrivare a piazzale Clodio una relazione della Digos sul fatto. Le frasi, tutt’altro che lusinghiere, firmate “Roma”, ed opera presumibilmente di tifosi giallorossi, fanno riferimento ad una precedente inchiesta del pm Eugenio Albamonte a carico di quattro ultras romanisti, indagati per aver minacciato e insultato, nei primi mesi del 2015, durante una serie di contestazioni, alcuni giocatori della squadra. E proprio in quell’indagine De Sanctis, che al tempo era fra gli undici titolari della formazione giallorossa, era stato sentito dagli inquirenti. Il portiere aveva riferito “di essersi sentito intimidito dalla veemenza con la quale i tifosi si erano rivolti alla squadra”. Una versione, però, che non aveva trovato conforto con quelle degli altri calciatori romanisti: Totti e De Rossi, infatti, ascoltati come testimoni dalla Digos, avevano raccontato che al termine della partita fra Roma e Fiorentina del 19 marzo 2015, persa per 3 a zero dai giallorossi, erano stati chiamati a gran voce sotto la curva sud dalla tifoseria. E una volta lì erano stati “insultati e fatti oggetto del lancio di accendini e bottigliette di plastica”, escludendo però, categoricamente, di essere stati minacciati. Le scritte, rivolte adesso a De Sanctis, secondo gli inquirenti non possono che essere collegate al comportamento tenuto dall’ex portiere durante quell’indagine. Con il chiaro significato di inviare un messaggio quanto meno di disprezzo nei confronti del nuovo dirigente della società. Le scritte, “punti il dito, firmi il verbale…Morgan De Sanctis lurido maiale” e “Morgan De Sanctis spione infame” vanno proprio in quel senso.