09/08/2017 15:01
IL TEMPO (F. M. MAGLIARO) - Il Ministero delle Infrastrutture fa a pezzi la delibera Raggi sul pubblico interesse al progetto dello Stadio della Roma di Tor di Valle smontando il taglio del Ponte di Traiano, sacrificato dai 5 Stelle sull’altare della riduzione delle cubature, e cambiando il parere sul progetto da positivo a negativo. Da registrare anche le perplessità del Ministero dei Beni culturali, mentre il rappresentante unico dello Stato protocolla in Regione un parere sul progetto che più che un parere sembra un “copia e incolla” delle «valutazioni di competenza delle amministrazioni dello Stato», senza esprimersi in senso “positivo” o “negativo”, in modo da avere poi le mani libere in sede di Conferenza di Servizi, l’organo a cui spetta il via libera all’intervento urbanistico. Ecco, nel dettaglio, le valutazioni dei singoli ministeri e autorità competenti, racchiuse, nel “non-parere” statale.
MINISTERO INTERNO – Prefettura, Questura e Vigili del Fuoco, che fanno capo al Ministero dell’Interno, danno parere favorevole al progetto a condizione che vengano mantenute tutte le prescrizioni già espresse sul vecchio progetto, quello targato Ignazio Marino, con l’annotazione che «alla luce delle modifiche progettuali proposte» nella fase di progetto esecutivo, potrebbero essere necessari «ulteriori adeguamenti tecnici».
MINISTERO AMBIENTE – Per il Ministero dell’Ambiente basta inserire 55 colonnine per ricariche per veicoli elettrici e 500 biciclette per il bike sharing ed è tutto a posto.
AUTORITÀ DI BACINO TEVERE – L’Autorità di Bacino del Tevere – uno dei temi caldi di tutto il dossier Stadio è il rischio idrogeologico paventato dai 5 Stelle in epoca Marino e ora finito nel dimenticatoio con la delibera Raggi – mantiene anch’essa sostanzialmente inalterate le osservazioni già avanzate sulla precedente versione del progetto, ritenendo «non peggiorative» le modifiche apportate al progetto sulla base della delibera Raggi.
MINISTERO INFRASTRUTTURE – La delibera di pubblico interesse firmata Raggi, per quanto riguarda le strade, viene smontata dai tecnici della “Direzione Strade” del Ministero delle Infrastrutture che, per giunta, pongono in dubbio la legittimità dell’iter amministrativo seguito in questa fase della Conferenza di Servizi. Ma andiamo per ordine. Il Ministero delle Infrastrutture aveva espresso parere positivo sulla parte di viabilità del progetto vagliato dalla precedente amministrazione. Anzi, tra le prescrizioni aveva inserito un “aut aut“: lo svincolo di Parco de Medici con il ponte di Traiano doveva essere realizzato prima dello Stadio. Un parere positivo che, grazie alle scelte della Raggi e della sua maggioranza a 5 Stelle, ora viene ribaltato. La prima contestazione alla Raggi riguarda la “politica dei due forni” sui ponti. Il sindaco, va ricordato, ha infatti deciso da una parte di lasciare “in ballo” la possibilità di realizzare il Ponte di Traiano, senza però indicarne in delibera la copertura economica; dall’altra quella di portare avanti la realizzazione del ponte dei Congressi (un’opera pubblicata già finanziata con i fondi del Giubileo del 2000, il cui progetto, già bocciato, deve ancora essere approvato dallo Stato). Per i tecnici del Ministero questo approccio è «fuorviante non consentendo una corretta valutazione sia da parte degli enti» – che si occupano di strade – «sia da parte degli uffici a cui spetta la valutazione della sicurezza pubblica». E ancora: «Il Ponte di Traiano è parte integrante del progetto Stadio – spiegano i tecnici del dicastero – mentre il Ponte dei Congressi è completamente indipendente sia come procedimento sia come finanziamento e soprattutto come tempi di realizzazione». Dunque «risulta esclusa l’ipotesi di trasferimento delle risorse dal Ponte dei Congressi al Ponte di Traiano». Ma non finisce qui: «La delibera Raggi comporta un impatto significativo sulla viabilità di diretta competenza del Ministero. Il Ponte di Traiano costituisce la principale via di accesso allo Stadio e non può considerarsi in alcun modo alternativo al Ponte dei Congressi poiché i due ponti svolgono funzioni completamente diverse nell’ambito della rete infrastrutturale stradale»; «non si può concordare con la realizzazione del nuovo Stadio senza la preventiva e propedeutica realizzazione» del Ponte di Traiano, con annesso svincolo. Altre critiche nette riguardano gli studi sulla viabilità vera e propria. Secondo il ministero delle Infrastrutture le simulazioni del traffico sono parziali e incomplete e la riduzione dei parcheggi desta preoccupazione. «Nella precedente ipotesi di progetto», si legge nel parere, si contavano 7.233 posti moto, 4.481 posti auto e 24 stalli per gli autobus. Ora si scende a 6.562 posti moto (-9%), 2.143 posti auto (-52%) e 27 posti bus (+12%). Questo fatto «potrebbe amplificare le criticità per i veicoli in arrivo allo Stadio» a causa della «inadeguatezza dell’offerta di parcheggio con conseguente peggioramento del deflusso veicolare». Altre accuse riguardano le procedure seguite in questa fase dell’iter, contestando la legittimità del cambio in corsa della delibera Raggi sulle opere pubbliche.
MINISTERO BENI CULTURALI – C’è poi la valutazione del Ministero per i Beni culturali. Ed è tutt’altro che tenera. Pur riconoscendo che il taglio delle torri (inizialmente più alte) «elimina uno dei motivi di contrasto», il Mibact prepara già una mezza fossa al progetto chiedendo «nello spirito della leale collaborazione col privato» un progetto che coniughi la «salvaguardia della testimonianza delle tribune» dell’ex ippodromo di Tor Di Valle, con le nuove opere. Il Ministero – dopo un corposo riepilogo della vicenda del vincolo architettonico della Soprintendenza – sottolinea la necessità di «attivare la procedura di verifica preventiva» e di indirizzarla sulla «via Ostiense» considerate le «pertinenze funerarie», sul ponte romano sulla stessa via Ostiense, chiamato «Ponte dell’Arca», e sull’area del Fosso del Vallerano, dove potrebbero esserci interferenze con l’antico percorso della via Laurentina.
ASPETTANDO LA REGIONE – Insomma, la Regione, che nelle prossime 48 ore concluderà i lavori e presenterà il suo dossier sul progetto dello stadio avallato dall’Amministrazione Raggi, sta per aprire una Conferenza di Servizi che si preannuncia più complessa di quella che si è appena chiusa.