12/09/2017 14:24
Il d.s. Monchi ha vissuto una vigilia poco tranquilla. «L’Atletico Madrid è l’avversario più complicato del gruppo, il più difficile del girone – ha detto a Movistar –. È una squadra che conosce perfettamente i tempi della partita e lavora insieme da diversi anni con lo stesso tecnico e senza cambiare molti giocatori. Tra l’altro, non so se sia stata una cosa buona che la partita contro la Sampdoria sia stata rinviata. Sono tanti giorni che non giochiamo e credo che sarebbe stato positivo giocare per ritrovare il ritmo partita». Tra l’altro, c’è da sottolineare come Pallotta in passato, per certi versi, abbia preso l’Atletico come un esempio positivo. Al netto dei pesanti debiti, d’altronde, nel 2010-2011 – la stagione in cui la proprietà Usa arrivò – il fatturato della Roma era di 143,9 milioni contro i 94,6 milioni del club di Madrid. E allora deve avere proprio ragione Monchi quando parla dell’«effetto Simeone», che dal dicembre 2011 ha vinto una Europa League, una Supercoppa Europea, un campionato, una Coppa di Spagna, una Supercoppa di Spagna e una Coppa del Re, oltre a giocare due finali di Champions. Morale: visto che anche l’Atletico ha spesso venduto le sue stelle, aver però mantenuto sempre lo stesso allenatore (i giallorossi ne hanno cambiati sei) ha giovato, nonostante i due fatturati anche oggi non siano distanti (a giugno scorso 228 milioni l’Atletico e 218 per la Roma).
(gasport)