Roma, un pari che vale

13/09/2017 13:29

IL TEMPO (T. CARMELLINI) - La Roma va, compie il primo passetto nell’Europa che conta, ma mostra tutti i limiti di una squadra ancora in via di costruzione. La differenza con l’Atletico (negli ultimi quattro anni due finali perse, una semifinale e un quarto di finale: tutti contro il ) c’è e si vede, ma un punto contro Simeone & Co. per il momento va più che bene. Certo la musica fa sempre effetto, il calore dell’Olimpico tornato a fare il suo fa tutta la differenza del mondo, e dopo lo spavento iniziale qualche aspettativa s’era anche creata: ma più di così questa Roma al momento non poteva. lo capisce in corsa e cambia quando annusa che si può mettere male facendo un cambio conservativo: così, invece di fare il fenomeno gioca d’astuzia e incassa un punto fondamentale per il futuro. Nell’altra partita nessuna sorpresa, Chelsea passeggia sugli azeri e la classifica vista da qua al momento non fa poi così schifo ai romanisti.

Olimpico delle grandi occasioni anche se i tagliandi staccati a malapena superano quota trentacinquemila. non cambia gioca la Roma pronosticata alla vigilia con che vince il ballottaggio con . Anche Simeone va sul sicuro, si blinda e mette dentro Thomas per Carrasco aggiungendo di fatti un mediano: mossa tipica vista la gara in trasferta e forse anche bocciatura per la brutta uscita dell’esterno contro il Valencia. La Roma parte col freno a mano tirato, complice anche lo spavento rimediato al primo affondo dell’Atletico: il piattone di Saul dopo tre minuti scheggia il palo esterno alla destra di . Spaventata la squadra di ci mette un po’ ad entrare in partita e sono gli spagnoli a fare le cose migliori in avvio. Ma nella prima mezz’ora l’unica cosa degna di nota è il rigore negato, clamoroso, dall’arbitro serbo Mazic che non fischia il fallo di mano di Vietto sulla palla messa dentro da . In Italia non ci sarebbero stati dubbi, tanto più ora con l’arrivo della Var, ma qui siamo in e i parametri sono altri (ma le regole no… Boh). Mezz’ora e la gara si anima, prima impegna Oblak (che è anche fortunato) con una botta da fuori: bello lo schema con Kolarov. Quindi è la volta dell’Atletico: salva sulla linea ad battuto, poi lo stesso brasiliano replica su Griezmann da due passi e la Roma si salva.

La prima frazione finisce con i giallorossi in avanti e l’unico boato fin qui arriva quando il tabellone si illumina per il gol di (il primo della serata) alla . Ma la ripresa sarà tutta un’altra storia. L’Atletico cresce, la Roma fatica a tenere il ritmo ma trova un in grande serata. Il brasiliano, che già bene aveva fatto in avvio, sale in cattedra e diventa il vero protagonista della serata. La sua Roma soffre le accelerazioni degli uomini di Simeone che al bel calcio non guarda ma è squadra aggressiva, cattiva che ti toglie il respiro e arriva sempre prima sul pallone. capisce che tira una brutta aria e fa un cambio insolito ma che si rivelerà azzeccatissimo per il primo punto in classifica: dentro per Defrel e la Roma si mette 3-5-2 per alzare la diga lì dietro. La cosa funziona, anche perché è in serata di grazia. Prima dice no a Vietto lanciato a rete, poi a Correa che apre la difesa giallorossa con un dribbling pazzesco. Infine miracolo vero su Saul: reazione d’istinto sulla conclusione da distanza ravvicinata con lo stesso Saul che poi scheggia il palo. Finisce così con i tre dischi che arrivano come una liberazione per questa Roma che fa un primo step nell’Europa che conta: ma è chiaro che per andare avanti bisognerà mostrare qualcosa di più già a partire dalla trasferta in Azerbaijan in programma il 27. La strada è lunga.