10/10/2017 14:40
Sono stato settimane, mesi, a trapanare la bella testa del mio amico Rudi Garcia con il nome di Alisson Becker. «C’è un grandissimo portiere a Porto Alegre, mister, si fidi, si documenti». (...) Alisson è la nemesi storica di Angelo Peruzzi. La sua evoluzione. È lui, venticinque anni dopo. Stessa corpulenza esplosiva da cinghialone con le molle, stessa presenza scenica tra i pali, ma tredici centimetri più alto. La gestione suicida del caso «Lipopill» privò la Roma di un giovane, grande portiere che poi fece la fortuna di Juventus e, orrore, Lazio. Alisson è arrivato a sanare la ferita.
(Corsera - G. Dotto)