01/10/2017 14:47
La voglia di svoltare e di archiviare le malinconie di Marassi è chiara già al terzo minuto di conferenza, quando nel presentare la partita di oggi Montella dichiara: «Voglio che questa sfida per noi diventi uno scontro diretto. La Roma, come il Milan, ha perso solo una partita». Il conto è esatto per i giallorossi, ma un po’ troppo generoso per i rossoneri. I k.o. in realtà sono due (c’è anche la Lazio): probabilmente quel Milan è stato troppo brutto per essere considerato vero. Ad ogni modo Vincenzo aveva ragione quando a metà settimana si è descritto come «carico, motivato e che dà il meglio nelle difficoltà». In attesa di capire di ciò che racconterà il campo, il tecnico è apparso piuttosto tonico. Si è anche travestito prima da architetto e poi da arredatore di interni: «In merito alle critiche, mi pare tutto molto ingigantito ed esasperato. E’ stata fatta una rivoluzione, ricostruita una casa. Siamo partiti dalle fondamenta che sono i giocatori, abbiamo verniciato qualche parete e poi la arrederemo. Solo alla fine potremo accendere la tv e iniziare a divertirci». Difesa d’ufficio, comprensibile e accorata, a cui segue però la dichiarazione d’intenti che veste di importanza l’appuntamento: «C’è aria di svolta, la squadra si sta liberando mentalmente. Mi è piaciuta la reazione di giovedì, ho visto una squadra ferita che ha avuto coraggio. È una partita che ci dà un grande esempio sulle qualità che dobbiamo tirare fuori. Ho trovato un gruppo con spirito, coraggio e orgoglio, ho un presagio di svolta definitiva». Affinché succeda, non sono previste rivoluzioni tattiche («Non si può cambiare ogni volta, il 3-5-2 è l’assetto che dà più garanzie a me e ai giocatori, anche se qualcuno dovrà adattarsi»), piuttosto Montella invita all’equilibrio anche nel giudizio sui singoli.
(gasport)